Anno nuovo, nuovo inizio. Gli studenti della IBUOL accolgono il 2022 con un velo di malinconia, ma Antonio Falco è ottimista e spera in un futuro migliore, anzi POSITIVO…
Negatività
Mi sento come la singola linea sul mio test: NEGATIVO; almeno prima a fianco avevo la cara sederona pelosa Ester compagna e amica della mia strada, che a differenza del mio ex fidanzato non mi ha mai mentito o tradito.
Adesso invece sono perseguitato dalla solitudine, per quanto tutti gli amici del CampusIbuol si stiano prodigando in ogni modo per essermi vicini e aiutarmi a cercare la mia cagnolona, portata via da ignoti proprio nel luogo in cui mi è stata fatta conoscere, istruita e poi consegnata: l’Unione Italiana Ciechi sezione Bugliano.
Faccio fatica a usare il bastone, col cane è decisamente un’altra storia. Meno male che il mio senso di orientamento è assai performante e grazie al mio migliore amico Elias che me li ha insegnati, ho rapidamente appreso i percorsi per muovermi nel campus!
Santo ragazzo quello, siamo inseparabili fin dall’asilo ed è stato il primo a cui ho confidato il mio segreto più intimo. Fin da piccolo l’istinto mi ha guidato nella giusta direzione, ma se fino ad allora grazie alle mie sensazioni ero riuscito a risolvere i problemi semplici di ogni bambino, quella fu la prima decisione importante per la mia esistenza e avevo paura di fallire.
2016: il primo nuovo inizio
Ero in quinta superiore e alcune mie compagne, per prime, mi parlarono della International Bugliano University Of Life come ottimo percorso di studio ma mi raccomandarono di stare lontano da un gruppo autoproclamatosi “Il Mondo Positivo”. Alcuni allievi e insegnanti che, si raccontava, “trasmettevano deliberatamente l’AIDS” in giro per l’università; non volevo ammettere che questi positivi mi suscitavano una forte curiosità e reagivo male ogni volta che qualcuno ne parlava, così come disprezzavo gli studi universitari pensando di essere inadatto a causa della mia disabilità alla vista.
Finché mi venne l’idea: e se prendessi il loro HIV? Questi docenti positivi mi favorirebbero? Così iniziò il mio percorso di bug chaser adolescente.
In due, è meglio
Proprio Elias, mio compagno di banco pure allora, era l’unico a non provare apertamente disprezzo per i positivi buglianesi e soprattutto a credere che io ce l’avrei fatta a iscrivermi all’università in un modo o nell’altro, così seguendo l’istinto mi buttai e un giorno glielo dissi chiaro: “Sono un chaser, Eli. E se non sai cosa sono, vatti a informare alla IBUOL.”
Subito si lanciò in una risata come se gli avessi appena raccontato una barzelletta poi non mi parlò più, anzi si fece spostare di banco di fronte alla cattedra per non avermi vicino ed evitando di salutarmi se mi passava accanto. Elias fu un grande assente persino quando arrivò la notizia tanto attesa, la mia domanda per un cane guida andata a buon fine.
Trascorremmo così tutto l’anno scolastico e, sempre separati, superammo la maturità con 100 punti su 100 entrambi. Il pensiero di un’amicizia fraterna interrotta nel modo peggiore mi assillò fino al primo gennaio 2017, pochi mesi dopo che avevo portato a casa il cane Ester; finalmente come tanti amici ero passato dai vecchi cellulari a tastiera a quello col touch screen regalatomi dai miei per Natale, dopo troppi anni ero integrato con gli amici vedenti grazie all’evoluzione tecnologica che permette di usare lo smartphone tramite riscontro vocale; imparai in pochi giorni a destreggiarmi con quel rettangolo in vetro, così alla fine un messaggio speciale fu il primo a essermi letto a voce alta dal nuovo dispositivo:
“Falco, stasera alle 20 passo a casa tua. Vorrei parlarti e vedere il cane nuovo! Buon anno! Elias.”
Il miracolo
Ha ragione Carmelo, l’istruttore di Ester! Un cane fa miracoli! Il pomeriggio sembrò eterno ma alle 20 in punto ecco arrivare una comunicazione su WhatsApp: “Chaser, apri, siamo qua sotto. Tuo Eli.”
SIAMO? OK, iniziamo bene l’anno! Chissà quali brutte intenzioni ha, s’è portato la scorta per colpa del mio ruolo? Ma non appena io e la mia Ester uscimmo dal cancello di casa, Elias mi abbracciò stretto: “Ti ho allontanato solo perché altrimenti non superavamo la maturità, scusami!”
E ti scusi pure, stronzo! Che razza di storia è questa? Cosa vuoi? Mi hai fatto soffrire per mesi… Restai impietrito per qualche secondo indeciso se mandarlo via ma il cane seguitò a scodinzolargli facendosi accarezzare. La spiegazione di Eli, se possibile, mi lasciò ancora più spiazzato: “La fame di virus mi penalizzava nello studio, io e te siamo nelle stesse condizioni e se continuavamo a frequentarci ci saremmo distratti in cerca dell’HIV e addio esami.”
Continuai a non capire, e sentii che lui perdeva la pazienza: “Vuoi proprio la verità, nuda e cruda? Il virus è un ottimo suggeritore quando il suo ospitante umano è in difficoltà; io però volevo che entrambi prendessimo i voti con le nostre abilità, non per merito dell’HIV!”
Avvertii poco più avanti il motore di un’auto ferma e accesa, verso la quale Ester rifiutò di muoversi. Solo quando dissi a Elias di chiamarla per farsi seguire e le allungai un biscotto, allora mi guidò fin lì!
Col senno di poi avrei dovuto suggerire al mio amico di lasciar perdere in quanto Ester aveva capito tutto, ma non credevo di avere un cane così intelligente e, come se non bastasse, persi completamente la testa quando Eli annunciò: “Il nostro gifter è qui in macchina, stasera prenderemo il virus insieme.”
Primo gennaio 2022: il secondo nuovo inizio
Ora io ed Elias siamo qui al CampusIbuol. Dal lontano 2017 abbiamo recuperato la nostra amicizia anche se purtroppo quel primo gennaio di cinque anni fa è stato un fiasco, siamo tutti e due ancora negativi ma questa è un’altra storia. Di Ester nessuna traccia pur avendola cercata in lungo e in largo per tutta Bugliano, e guai se Elias non fosse con me perché io ho la netta sensazione che non la ritroveremo più! Ha ragione Adri: umani o animali che siano, dopo le 24 ore di scomparsa è molto difficile trovarli vivi.
“Sei sempre pessimista cosmico, negativo”, cerca di sdrammatizzare il mio amico. “Perché anche se Ester non ci fosse più, è un’opportunità per noi, non credi?”
Ma che diavolo sta dicendo! Mica vorrà accompagnarmi in giro per tutta la permanenza all’università e anche dopo? Non voglio delegare agli umani il lavoro di un cane! Piango, mi arrabbio e lo spingo via quando cerca di consolarmi con un abbraccio.
“Cinque anni fa ci è andata male, Falco. Ma adesso tutti i nostri supervisori sono positivi, abbiamo come minimo tre gifter a disposizione! Vuoi buttare via un’occasione simile, davvero?”
Mi sdraio sul letto accanto a quello di Elias, ma non c’è verso di dormire. Indosso le cuffiette iniziando a ingannare il tempo con un gioco audio ambientato su alcune isole sonore e sul più bello che stavo sparando agli zombie sull’isola Cimitero, il mio amico si alza e mi appoggia tutte e due le mani sulle spalle:
“Falco, Chaser volante, ascolta un po’…” Senza alcuno scrupolo mi sfila gli auricolari di dosso e li ripone nella loro custodia di ricarica permettendo al gioco, inesorabile, di svilupparsi in un assalto di zombie che mi fa perdere la partita.
E se già questo non era abbastanza, arriva una telefonata con una suoneria che riconosco al volo: Valentino mon amour! Lo lascio suonare, neanche mi degno di rifiutare la chiamata perché ho già perso troppo tempo dietro a quella persona inutile che mi lasciò negativo; ma ora, dopo anni, cosa vuole da me? Sono stato pure scemo ad aver mantenuto la suoneria personalizzata, dovrei mettergli “Malvenuto” ma onestamente anche modificare lo squillo è tempo perso dietro a una persona che assolutamente non ne è degna.
“Ecco, ascolta me anziché quel dannato telefono. Anche se Ester non ci fosse più, prendi in considerazione un virus guida, che dici?”
Eli non è nuovo a queste burle e gli volto le spalle portandomi le coperte sopra la testa: piantala di prendermi per il culo, su!
“Non sto scherzando. Se l’HIV dei nostri superiori sa sbrogliare enigmi e anagrammi, se è in grado di superare da solo gli esami scolastici, vuoi che non riesca a farti evitare gli ostacoli? Convinci uno di loro a diventare il tuo, il nostro, gifter e risolviamo il problema!”
Questo è anche vero: qualora il virus sia capace seriamente di guidarmi, nessuno potrà rubarmelo senza uccidermi. Intanto però vorrei capire cos’è accaduto alla mia adorata sederona, almeno se è morta datemi un corpo su cui piangere!
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