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Ben Bruckner, uno di voi!

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Da quando il professor Benjamin Bruckner è ospite del CampusIbuol, le sue ambizioni stanno crescendo giorno per giorno e l’insegnante che in Pensylvania si occupava di realtà gay, a Bugliano è un’altra persona…


Completo e realizzato?

Come sono diventato? Chi sono davvero? Ciascuno di noi prima o dopo nella vita si sarà posto una domanda simile e di frequente la risposta non è quella che ci si aspetta, anzi, guardandoci dentro ci accorgiamo di aver commesso uno sbaglio dietro l’altro per soddisfare le speranze degli altri, più che le nostre.

Chi a suo tempo mi ha conosciuto in Queer As Folk mi ricorderà felice a Pittsburgh, marito di Michael e padre adottivo di Hunter, un ragazzino con HIV; credevo all’epoca di essere completamente realizzato grazie alla mia famiglia finché il mio ex allievo Anthony Flynn mi ha stravolto l’esistenza. Ai tempi, lontano 2005, ero scappato da lui quando mi aveva chiesto di regalargli il virus, convinto come ero che il mondo fosse solo quello dove “positivo è male e negativo è bene”; ho anche proibito a mio figlio di frequentare una ragazza positiva sua coetanea che voleva insegnargli a essere amico dell’HIV, senza accorgermi di avere così perso inutilmente 17 anni della mia esistenza dietro ai pregiudizi dei negativi.

A ognuno i suoi meriti

Nell’evento serial killer e super eroi Anthony ha raccontato di aver partecipato alla conferenza grazie a me invece è stato Hunter a farmi conoscere Bugliano e soprattutto la comunità residente al campus della International Bugliano University Of Life.

“Il mondo Positivo”, il nome era tutto un programma! Mio figlio avrebbe messo la firma per vivere in un contesto simile e volevo capire se l’HIV con gli stessi diritti degli studenti era reale o la solita leggenda metropolitana.

Cosa mi sarebbe costato andare e conoscerli? Io sono un docente universitario, gli organizzatori del convegno cercavano uno scrittore di thriller, Anthony voleva presentare i suoi libri in una città europea, opportunità migliore non ci poteva essere!

Peccato non aver trovato posti in più nell’aereo se no Hunter sarebbe venuto di corsa.

Il Prof. Bruckner resta a Bugliano

L’idea iniziale era quella di tornare a Pittsburgh dalla mia famiglia, Anthony sarebbe rimasto uno dei miei numerosi studenti di scrittura e avremmo continuato la vita di prima invece qualcuno ha sconvolto i miei piani.

Adri, il profiler. Lui ha l’età di mio figlio e forse per questo ho provato una simpatia immediata pur avendolo sentito più volte degradare in pubblico il lavoro di Anthony e la dottoressa Evelyn Sloan, quella che poi su pressioni dello stesso Adri mi ha voluto fare un esame del sangue.

Come facevo a tornare a Pittsburgh senza aspettare gli esiti?

Gli organizzatori dell’evento hanno rimediato una stanza per me e Anthony dove poter alloggiare, ma in queste settimane i contatti con la mia famiglia sono stati radi perché a Michael e Hunter non avrei saputo davvero quali spiegazioni dare!

Vorrei soprattutto evitare di raccontare a mio figlio che la leader del Mondo Positivo è proprio Tatiana, la figlia di Evelyn, fidanzatina di Hunter quando erano entrambi adolescenti. Meglio non risvegliare mosche che dormono!

Risultati e speranze

Ero pronto a telefonare a Hunter dopo l’ennesimo messaggio “papà fatti sentire”, quando Evelyn in persona mi ha voluto aggiornare sulle analisi del sangue. “Vieni in laboratorio, dobbiamo parlare!”

Eppure stavolta non c’era traccia della mia solita angoscia da prelievi, quando l’ho raggiunta la dottoressa sorrideva e insieme a lei mi hanno accolto Adri e il suo capo, l’agente Floyd Turnpike anche lui presente all’evento sui libri di Anthony. Difese immunitarie a posto? Virus non rilevabile come sempre? Perché due poliziotti mi vogliono, che succede?

“Solo belle notizie, fratello!” …Perché Evelyn si prende tutta questa confidenza?

Terzo grado

“Tu hai conosciuto questa persona, vero, Benjamin?” A confondermi le idee ha pensato Floyd Turnpike mostrandomi una fotografia; il sentimento per mio marito Michael è consolidato, certo, ma con la persona ritratta nell’immagine ho un legame particolare: Paul, il mio ex, l’uomo che inconsapevolmente mi ha trasmesso il virus e ora non è più tra noi.

La sua morte mi aveva distrutto e per non lasciar spazio al dolore mi ero drogato, Michael mi aveva aiutato a venirne fuori per cui avevo messo una pietra sopra a tutta la questione, finché Evelyn l’ha scoperchiata:

“Sei orfano, Ben. Di fatto non hai più il tuo gifter e nemmeno puoi sapere di chi il tuo ex sia discendente virale.”

Da una cartellina di documenti, Evelyn ha tirato fuori due fogli pieni di schemi incomprensibili eccetto i nomi: Freddie Mercury su uno, Benjamin Bruckner sull’altro.

“Vedi, Ben? So che ti è difficile capire i simboli ma te li traduco io. Zach Nolan, anzi Freddie Mercury, è il tuo gifter di terzo grado. Tutti i nostri virus sono identici spiaccicati! Sì, hai capito bene. Sei fratello virale mio, di Adri, e di Floyd.”

Terzo grado. Freddie l’ha trasmesso all’anonimo che l’ha passato a Paul, e alla fine Paul l’ha dato a me senza neanche saperlo. E su tutto questo dov’era la bella notizia?

“Paul era un sommerso”, mi ha risposto Adri. “Con tutto il rispetto per il tuo gifter ma se come racconti è morto di AIDS, è perché il virus era stanco di stare con un umano che se n’è fregato di lui e tu per vent’anni hai fatto lo stesso.”

Domande personali

Chiunque se ne sarebbe andato da quella situazione, io invece malgrado la confusione e il dolore che avevano rievocato restavo lì seduto con loro, anzi avevo stretto una mano al profiler e l’altra a Evelyn come se fossero d’un tratto diventati i miei unici punti di riferimento.

Ormai ero nel gioco, cos’avrei avuto ancora da perdere? Volevo conoscere quel fantomatico Zach Nolan perché sarebbe stato l’unico modo di comprendere in quale giro pericoloso ero capitato, e cosa doveva aspettarsi Anthony quando gli avrei dato l’HIV…

Appunto. Quando, non se; già ero entrato in un’idea che fino a poco tempo fa mi faceva orrore, cosa mi stava succedendo? “Non è il momento di presentarti Freddie”, si è fatto avanti Floyd Turnpike. “Prima bisogna affrontare l’altro problema. Posso farti una domanda personale?”

Beh, insomma, abbiamo parlato delle persone che ognuno di noi si è portato a letto, siamo tutti con lo stesso virus, confidenza per confidenza…

“Tatiana e Hunter, parliamo di loro!” La dottoressa Sloan aveva perso il suo solito calore e improvvisamente era diventata di ghiaccio: “Ti faccio io la domanda al posto di Floyd altrimenti non si va lontano: tuo figlio ha tatuaggi o medaglioni addosso?”

Medaglioni no, e tatuaggi esposti no. Poi se se n’è fatto uno lì sotto o sul sedere, non ne ho la benché minima idea! Non guardavo mio figlio nudo quando era ragazzo, figuriamoci ora. Ma perché è importante?

Tatiana era vergine fino a poco fa e te lo assicuro io, perciò Hunter non può averla contaminata in alcun modo.”

Fosse stato mio figlio ad aver parlato così, gli avrei dato uno schiaffo ma con Adri non avevo alcuna voce in capitolo, potevo solo far finta di niente. Se Hunter è positivo e Tatiana anche, avessero combinato qualcosa non ci sarebbe stato grosso rischio.

I due poliziotti guardavano me, poi Evelyn, poi di nuovo me: “Possibile prof Bruckner, due più due non ti dà quattro? Voi due amate i vostri figli, d’accordo, ma c’è un motivo per cui avete negato con forza un loro possibile rapporto intimo?”

Io ed Evelyn abbiamo continuato a scambiarci tutte le scuse possibili: il timore di perdere i nostri piccoli e vederli crescere troppo in fretta, la lontananza di quando Tatiana viveva a Chicago e noi a Pittsburgh, il loro passato di ragazzi orfani, la possibilità di eventuali gravidanze indesiderate… Paure di tutti i genitori ma non riuscivamo a spiegarci perché avessimo creato loro così tante difficoltà!

Ora sono diventati adulti senza mai avere una seconda possibilità e ancora oggi non sembriamo intenzionati a dargliela anzi dovrò escogitare un modo per impedire a Hunter di partire per Bugliano costi quel che costi.

“Sai cosa c’è, Benjamin? Nessuno di noi due vuole ammettere il problema!” Evelyn neanche mi guardava negli occhi, concentrata sul medaglione di Adri col simbolo biohazard e la scritta “PlusBrothers Il Mondo Positivo”.

“Hunter ha un ceppo di HIV diverso dal nostro ed è il virus di Tatiana che ha impedito il loro legame, e suggerito a noi cosa fare coi ragazzi. Tu sai chi è il gifter di tuo figlio?”

Lui viene da una brutta storia di prostituzione minorile per cui non ho idea del delinquente che gliel’abbia passato, e sinceramente ho intenzione di non rivangare certi dolori della sua vita. Quindi cerchiamo di evitare ulteriori problemi e altre analisi del sangue anche a Hunter per carità.

“Questo è un bel problema!” Evelyn e i due poliziotti hanno guardato gli esiti dei miei esami: “Tu sei con noi, Ben, e anche se il tuo gifter diretto è morto, hai trovato la tua vera famiglia virale. Ma Hunter? Se qualcuno ha approfittato di lui facendosi passare per il suo gifter? Se cercasse una famiglia biologica?”

Questa ipotesi non mi era mai venuta in mente, io e Michael gli abbiamo sempre dato l’amore di cui aveva bisogno e dell’HIV parlavamo meno possibile ma anche fosse, dov’è il problema? Se io e gli altri abbiamo il ceppo di Freddie Mercury, mio figlio ne avrà un altro! Quindi?

“Lo scorpione”, mi ha spiegato Floyd Turnpike. “C’è una setta pericolosa che porta in giro un HIV violento e si identifica col tatuaggio o lo stemma dello scorpione. Cerca di indagare tu sulla posizione di Hunter, altrimenti saremmo costretti a farlo noi.”

Mio figlio è ormai maggiorenne, vaccinato e positivo; saprà da solo quello che deve fare e non ho certo voglia di ispezionarlo in cerca dei tatuaggi ma almeno ora ho una certezza: resterò qui a Bugliano con la mia famiglia virale.


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DISCLAIMER

Le storie ambientate nel “Mondo Positivo” sono opere di pura fantasia e non rappresentano fatti o persone reali. Gli autori, attivi da tempo nella lotta a HIV e AIDS, utilizzano queste narrazioni per contrastare lo stigma legato all’infezione.

Si sottolinea che tali racconti non incoraggiano comportamenti dannosi per la salute ma la finalità è sensibilizzare sulla prevenzione educando al rispetto per le persone che vivono con l’HIV.


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