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Bugliano Cold: se lo conosci lo eviti

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MONDO REALE: no, con “se lo conosci lo eviti” non ci riferiamo a Bugliano Cold. Quello era lo slogan della prima pubblicità anni 80 e 90 contro l’AIDS.

All’epoca essere HIV positivi era una condanna a morte, non c’erano cure e serviva un’azione globale per evitare di mettersi in pericolo, non si era in grado di ragionare a lungo termine.

Così le istituzioni hanno creato uno spot con l’obiettivo di impressionare, più che rendere consapevoli; e per quanto il messaggio audio fornisse informazioni tutto sommato coerenti con le conoscenze acquisite in quel periodo, l’immagine dell’alone viola che passa da una persona all’altra (sì, anche attraverso abbracci e sorrisi) ha costruito la cultura dello stigma.

La sierofobia oggi è dura a morire malgrado i progressi della scienza in materia di HIV e si fa una gran fatica a sradicare queste distorsioni a cui noi, dove possibile, ribattiamo con l’arma della satira rispedendo i pregiudizi al mittente.


MONDO POSITIVO: finalmente HIV di Bugliano e ChaserNucleus possono divulgare le ultime ricerche svolte in collaborazione tra l’università buglianese e quella di Marte: gli aloni viola e bianchi hanno delle funzioni ben precise e il virus è pronto a spiegarle. Ma perché l’alone viola negli anni 80 è finito in mano ai Poteri Forti?


Bugliano Cold Soft: Se lo conosci lo eviti!

[Conduttore]:

Bentornati, se ancora non siete stanchi del Bugliano Cold! Eccomi qui a parlare di un fenomeno capace di terrorizzare Bugliano e il mondo intero: l’alone viola.

Già iniziano ad arrivare i messaggi dai soliti affamati. Matteo Doroteo e Don Enrico, per non fare nomi: “chi è Alone Viola? Virus, hai il suo numero? Ce lo passi?”

Lo so, in inglese “alone” vuol dire “da solo” ma non c’è alcuna signora chiamata Viola in cerca di compagnia. Soprattutto della vostra!

L’alone viola è la positività, l’energia che io regalo ai miei umani dal momento in cui entro in simbiosi con loro e questa informazione doveva essere segreta. Poi i Poteri Forti ne sono venuti a conoscenza ed è successo un vero casino.

[Dorothy Buggiani, registrazione]:

“Ciao virus. Mi spieghi perché il papà mi tiene sempre lontana da quelli dell’alone viola? Dice sempre, se lo conosci lo eviti. Ma se veramente un alone come quello dà energia, io cosa devo fare per averlo? Serve per caricarmi il telefono?”

[Conduttore]:

Piccole investigatrici crescono: la figlia del sindaco Fabio Buggiani è curiosa e questo mi piace. Allora, devi sapere che “se lo conosci lo eviti” è una formula creata dai Poteri Forti che accusano me per i danni fatti da un mio collega pericoloso

Quello però è un virus capace di uccidere, cosa che io non farei mai perché io ai miei umani voglio bene. Ma tu ancora sei piccola, resta negativa ascolta me! E se ti prendono in giro perché ti manca l’alone viola, manda un messaggio qui a Bugliano Cold e ai bulli penso io. Ora vai e continua a studiare Sherlock Holmes, impara da lui poi un giorno parteciperai alle indagini con me. Promesso.

[Floyd Turnpike, e-mail]:

“Buongiorno HIV! Credo sia venuta l’ora di ufficializzare l’esperimento con l’alone viola e quello bianco. Io ho provato a spiegarlo durante il Blue Monday ma le negative lo credono un complotto. Dammi una mano tu, grazie! Agente Floyd Turnpike.”

[Conduttore]:

Calma, calma Floyd. Prima lasciami spiegare come i Poteri Forti siano riusciti a entrare in possesso dell’Alone Viola, fonte di energia che doveva essere disponibile solo qui a Bugliano.

Accadde tutto nel 1989, non ricordo il giorno preciso; mi sentivo ancora colpevole per non aver potuto evitare la morte di una mia umana quando in Russia l’hanno aggredita.

In quel periodo ero intenzionato a lasciarmi morire perché anche se avevo salvato la figlia di quella ragazza, mi sentivo inadeguato verso i ricercatori e le loro aspettative nei miei confronti.

Così il compianto prof. Raymond Still e la sua allieva Evelyn Sloan, erano più concentrati sulle mie condizioni che sulla sicurezza del laboratorio. Con loro era impegnato anche un aspirante scienziato proveniente da Marte, si chiamava Atomicus e l’idea era quella di formare un gruppo di lavoro interplanetario.

Ma il loro piano saltò a causa di un generatore che Evelyn e Ray, per fare le coccole a me, dimenticarono acceso.

“Non preoccuparti HIV”, mi dissero mentre facevamo una passeggiata al parco. “C’è Atomicus in laboratorio, si occuperà lui di tutto e oggi noi ci prendiamo la giornata solo per te.”

Purtroppo avevano sopravvalutato le capacità del marziano fidandosi di lui quando non era opportuno, così il generatore di biofotoni esplose negli occhi di Atomicus rendendolo cieco per sempre.

La stessa apparecchiatura che mi permette di proteggere i miei umani e dare loro l’energia di cui hanno bisogno, aveva danneggiato uno dei nostri più cari amici.

Inutile specificare che il laboratorio è andato distrutto, e per la sua ricostruzione Raymond Still ha dovuto chiamare una squadra di umani negativi.

Bisognava ottenere in tempi rapidi uno spazio idoneo per continuare il mio addestramento, in alternativa mi avrebbero chiuso in provetta fino a data da destinarsi onde evitare contaminazioni tra me e il mio collega che già stava uccidendo senza motivo un sacco di umani.

Il laboratorio è tornato attivo in pochi mesi, certo, il generatore di energia positiva ha ripreso a funzionare ma uno dei negativi è riuscito a chiudere un alone viola nel contenitore dove di solito conservava il pranzo e a portarlo con sé.

Troppo tardi ho capito che quello, negativo, non era. All’insaputa di chiunque, teneva nel sangue il mio collega virus antagonista e gli ha regalato l’energia positiva appartenuta a me.

Impossibile fermarlo, ormai l’alone viola era già in mano ai Poteri Forti che l’hanno usato a loro piacimento per screditarmi. “Se lo conosci lo eviti”, l’HIV antagonista uccideva e sfruttando il mio alone hanno creato la sierofobia per poi scagliarla contro di me.

E Atomicus? Che fine ha fatto? Ho cercato per quanto possibile di aiutarlo, ma la sua disabilità l’ha reso aggressivo e inadatto a qualunque lavoro. Ha perso anche la umana con cui aveva una relazione e dalla quale ha avuto un figlio, sì, lo so a chi state pensando.

Proprio così: Atomicus era, è, il papà di ChaserNucleus.


Cold Medium: alone viola e biofotoni

[ChaserNucleus, conduttore temporaneo]:

Eccomi qua, sono io il figlio di Atomicus. Non sapevo i retroscena della sua disabilità, lui mi ha sempre sfruttato come se l’incidente fosse stato colpa mia, anche se all’epoca dovevo ancora nascere. Ma ora sono felice di essere qui a Bugliano per continuare ciò che papà non ha mai potuto realizzare.

Ringrazio il mio amato gifter, l’agente Floyd Turnpike, di essersi messo a disposizione per sperimentare sugli umani il lavoro che insieme alla dottoressa Sloan ho concluso a fine 2022: il test HIV biofotonico.

Io sono stato il primo a intuire cosa fosse l’alone bianco che si trasmetteva da un umano all’altro solo con un abbraccio. Sapendo che invece per guadagnarsi quello viola bisogna meritarlo, la luce bianca mi sembrava provenire dalla luna e non ci facevo troppo caso fino a che non ho visto coi miei occhi quanto mi stava accadendo.

Ricordo come fosse ieri la notte della mia conversione, è successo tutto così in fretta! Io e Floyd Turnpike abbiamo festeggiato il successo del bungee jumping e siamo finiti a condividere il letto.

Tutto regolare, ma appena mi sono staccato dal suo abbraccio ho notato che qualcosa su di me stava cambiando. Ho sentito caldo, poi freddo, poi caldo ancora.

Quando poi sono tornato in laboratorio e ho indossato il mio casco di protezione, ho visto la luce bianca trasformarsi di colpo in un alone viola. Forse sono uno dei pochi a esser stato in grado di vedere la propria negatività andarsene e ora sono pronto a fare lo stesso esperimento sul primo umano disponibile. Sì, agente Floyd Turnpike. Voglio diventare gifter anch’io. Darti un discendente virale di secondo grado.

[Conduttore]:

Niente da fare, Nucleus è proprio affascinato dagli aloni e ci gioca, però senza la mia autorizzazione nessun negativo avrà l’energia viola. Umano o marziano che sia. Queste sono le mie condizioni e le farò rispettare a ogni costo.

Rimango solo deluso dall’agente Turnpike e la sua ambizione, lui vuole degli infiltrati positivi che si fingano negativi e sfrutta i biofotoni per questo. Senza sapere che così mette in pericolo tutti.

Possono raccontare quello che vogliono, ma il test HIV biofotonico non funziona. E se lo dico io che sono il virus, dovete credermi. I biofotoni, cioè gli aloni come li chiamate voi, non sono un parametro affidabile per conoscere lo status positivo o negativo di qualcuno.

Se l’alone viola dipende dalla simbiosi con me, quello bianco no. E può benissimo starci che il bianco copra il viola, facendo sembrare negativo chi non lo è. Ora comprendete il motivo per cui i negativi non vanno toccati se non c’è l’intenzione di aggiornarli a positivi?

[ChaserGiulia, registrazione]:

“Virus, allora è per questo che due ragazze sono risultate negative al test biofotonico e positive a quello tradizionale?”

[Conduttore]:

Esatto. L’energia negativa, al contrario di quella positiva, si trasmette anche solo parlando. Basta anche una chat particolarmente triste, per fare in modo che l’alone viola si nasconda completamente sotto quello bianco.

Figuriamoci poi se ci si stringe la mano o ci si abbraccia. Baciarsi o avere contatti sessuali poi, no, non fatemi dire altro perché ho paura solo al pensiero di quanta negatività vada in giro in questo modo. Fate attenzione vi prego, è pericoloso! Questione di vita o morte!

[ChaserNucleus, conduttore temporaneo]

Ho un’anteprima, il virus mi ha dato il permesso di svelarla: durante il Blue Monday avete sentito parlare dei caschi ma in laboratorio stiamo mettendo a punto un bracciale biofotonico in grado di misurare la negatività presente su se stessi e negli altri. Ma il progetto è ancora in fase embrionale, per cui in caso di alone bianco troppo evidente rimane necessario usare guanti, casco, mascherina e preservativo. Confermo quanto detto dal collega: la negatività è pericolosa e per difendersi non c’è profilassi che tenga.

Negativo? Se lo conosci lo eviti.


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DISCLAIMER

Le storie ambientate nel “Mondo Positivo” sono opere di pura fantasia e non rappresentano fatti o persone reali. Gli autori, attivi da tempo nella lotta a HIV e AIDS, utilizzano queste narrazioni per contrastare lo stigma legato all’infezione.

Si sottolinea che tali racconti non incoraggiano comportamenti dannosi per la salute ma la finalità è sensibilizzare sulla prevenzione educando al rispetto per le persone che vivono con l’HIV.


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