Mondo reale: 25 aprile festa della liberazione, con eventi a tema in ogni città.
Bugliano: il Consiglio Studentesco IBUOL rimuove le restrizioni imposte per scongiurare gli attacchi del serial killer…
Alison Grant: Liberazione
Questa mattina mi sono alzato, o bella ciao bella ciao bella ciao…
In America dove sono nata io, questo brano non si canta e un po’ mi è scocciato quando le mie amiche e colleghe del Consiglio Studentesco IBUOL mi hanno chiesto di impararlo per la Festa della Liberazione. Non volevo però essere meno degli altri amici che, quanto me, non sono italiani; persino Freddie si allenava a suonarla col piano e Floyd Turnpike cantava incurante del proprio accento orribile.
Schiena bassa e studiare quindi, la International Bugliano University Of Life avrebbe partecipato all’evento nazionale di Roma dopo che il Comune di Bugliano ha vietato i festeggiamenti per il 25 aprile: “se i partigiani si arrendevano prima, ci sarebbero state meno vittime civili.” Così il sindaco Buggiani ha motivato il divieto. “Oggi più che mai è necessario favorire qualsiasi azione che porti al silenzio delle armi”.
Ma stiamo scherzando? Seguendo il ragionamento del primo cittadino avremmo dovuto appoggiare anche l’idea di buttare la bomba atomica per annientare i nemici chiunque fossero. L’America a suo tempo l’ha fatto, possibile che qualcuno voglia pensare di ripeterlo?
Su questa materia ci sono state discussioni infinite nelle riunioni del consiglio studentesco e io ho avuto il prezioso appoggio di Adri che in persona ha consegnato al rettore Umberto Ganni la richiesta di presenza a Roma. Non avrei scommesso un centesimo su un accordo, eppure il mio meraviglioso gifter si è portato a casa un ottimo risultato! Lui e i colleghi del commissariato sarebbero stati presenti addirittura nella parata militare!
Ma la sorpresa più grande è stata quando il 22 aprile è tornato da me con due biglietti aerei destinazione Parigi:
“Senti Ali. Ne ho abbastanza della politica e tutto il resto. Noi partiamo per i cazzi nostri, dal 25 aprile ogni restrizione è annullata in tutto il CampusIBUOL perché se il dissanguatore deve ammazzarci lo farà comunque. Tanto vale godercela finché possiamo! Io, te, i nostri virus, e chi sta nella tua pancia. Lasciamoli andare a Roma in mezzo al casino e noi abbiamo una suite con accesso libero al centro benessere!”
Con la scusa della liberazione avrei voluto farmi un giro a Roma per visitarla, ma perché discutere? Adri non lavorava più al caso del serial killer e sarebbe stato a mia completa disposizione, non potevo essere così incosciente da rifiutare la proposta!
Ignoro le dinamiche dell’amministrazione buglianese però ho capito che il rettore lecca sempre i piedi al Sindaco e se questa volta ha deciso di opporsi a un’ordinanza comunale, è perché il mio gifter ha saputo porre le giuste condizioni. Dubito comunque c’entri il protocollo di sicurezza all’università, a Buggiani del dissanguatore non è mai importato granché altrimenti ci proteggerebbe di più.
Adri: in partenza!
In ritardo come sempre! Alison in bagno ha impiegato un’ora a lavarsi e truccarsi, io invece sono pronto da un pezzo perché mi sono preparato mentre lei dormiva ancora. Se ci sono orari da rispettare non c’è il tempo delle coccole né i buongiorno al virus, recupereremo in Francia! Meglio investire sulla colazione, dovendo stare un paio d’ore buone in aeroporto.
“Gifter, hai dimenticato qualcosa!” Niente da fare: io la prendo in giro perché è oltremodo pignola, ma stavolta non fosse stato per Ali sarei partito senza elettricità per il mio smartphone. Certo, poco male se il carica batterie restava sopra il mio letto, in quindici giorni di vacanza cosa può succedere? Non mi occupo più del dissanguatore, chi se ne frega!
Però c’è Tatiana e solo il pensiero che possa godersela con lo scorpione in mia assenza, è una motivazione sufficiente a farmi infilare l’alimentatore nello zaino; sicuramente mi sarei divertito a inviarle messaggi sporchi in orari strategici!
“Quel ragazzo non farebbe male a una mosca, Gifter! E se non vuoi credermi almeno fidati di HIV nostro che, facendoti svenire, ha bloccato sul nascere la tua violenza e ti ha salvato il culo appena in tempo.”
Mai una volta in vita mia ho alzato le mani su qualcuno ma il tale sfoggiava il tatuaggio di uno scorpione e aveva osato toccare la figlia di Freddie Mercury! Io ho solo cercato di difenderla coi mezzi e le conoscenze che ho.
Onde evitare ulteriori discussioni con Alison, ho preso il suo trolley insieme al mio e ci siamo diretti verso l’ascensore: una bella colazione in Aula Posifunzionale poi via, verso l’aeroporto!
Sicuramente erano tutti già partiti verso Roma perché nessuno era al tavolo grande o al distributore automatico. Solo il gruppo dei negativi sedeva attorno a un tavolino in un angolo, con uno smartphone al centro e la solita canzone “siamo soli nell’immenso vuoto che c’è“.
Dammi un segno che non vivo più,
ne ho bisogno credi almeno tu.
Siamo soli nell’immenso vuoto che c’è…
“Andiamo via ti prego, lascia quei negativi di merda nel loro brodo. L’hai detto tu che siamo in ritardo, sbrigati Gifter!”
Ascoltare Ali o annunciare l’evento? L’esitazione è durata pochi secondi, perché ChaserGiulia si è avvicinata a me: “Adri ciao! So che stai partendo ma stamattina i distributori non discriminavano più i negativi! Ne sai qualcosa?”
Come no! Sono stato io a sfruttare la Festa del 25 aprile per togliere ogni restrizione alla sala break. Avevo previsto che pure i negativi se ne andassero a Roma! Tutto sommato è meglio così, se arriva il serial killer se la prenderà con loro!
“Tatiana e Freddie non ci hanno voluti per il nostro status negativo”, mi ha spiegato Giulia. “Ma visto che siete qui potrei aggiornarmi almeno io. Come dirtelo? Se tu e Ali aveste cinque minuti di tempo, per una conversione bastano!”
Mi avrà forse preso per un gifter da una botta e via? Alle mie proteste, Giulia ha allungato verso di me un coltello e una scatola di cerotti: “l’altro modo, Adri. Mica ti chiedo quello tradizionale qui in aula comune! Sostieni di essermi amico, allora dimostralo!”
Bug chaser affamata di virus, due mesi che ha interrotto la profilassi e sta iniziando a perdere la testa!
Alison ha già provveduto ad afferrare il suo trolley in mano e correre verso la porta, così anch’io trascinando il mio bagaglio l’ho seguita senza più voltarmi indietro. Meglio lasciar perdere i negativi almeno finché torniamo!
Siamo arrivati in aeroporto in anticipo, meno male non c’era eccessivamente traffico così abbiamo approfittato per una rapida colazione al bar. Niente di eclatante, una brioche striminzita e una brodaglia che solo lontanamente ricordava il caffè poi, controllati e consegnati i bagagli, ci siamo diretti in sala d’aspetto.
“Profiler!” Mi sono sentito chiamare da un paio di sedie più indietro. “Beato te che vai in vacanza! Vive la France!”
Due presenze indesiderate, non una! Stavano seduti entrambi e stringevano a sé uno zaino. Tutto volevo tranne parlare con loro, chi li aveva informati dei miei programmi? Solo io e Ali sapevamo di andare a Parigi perché a nessuno avevamo parlato della nostra destinazione! Questione di prudenza!
“Sarà stato HIV nostro a dirglielo”, Alison ha provato a tranquillizzarmi. “Però io sono preoccupata: è passato troppo tempo e ancora nessuno ha annunciato il nostro volo. Colpa mia se l’abbiamo perso!”
Ma come, eravamo in anticipo! Ora cosa è cambiato? Solo uno sguardo allo smartphone mi fa rendere conto del disastro: l’orologio sul comodino della nostra stanza non si era aggiornato con l’ora legale e segnava un’ora indietro!
“Sono svenuta in bagno, Adri, per quello ci ho messo tanto. Non ho voluto dirtelo perché mi sono ripresa subito ma… Ora addio vacanze!”
Avessi percepito qualcosa sarei corso ad aiutarla! Se uno sviene casca a peso morto, perché non avevo sentito rumori? Sono diventato così rincitrullito da non accorgermi se la mia chaser incinta sta male?
In quel momento però non c’era tempo di rimproverarsi, forse niente è andato perso: andiamo al check-in e domandiamo se è possibile salire in un volo successivo per Parigi, può darsi che avremo fortuna!
ChaserNucleus: la missione
Tutto è iniziato qualche giorno fa, col mio compagno Ryan John che mi ha dato un abbraccio più intenso del solito: “Nuclear, devo allontanarmi per qualche tempo, scusami tanto, mi dispiace!”
Fosse la prima volta che succede in sette anni di relazione portata avanti fra Bugliano, Chicago e Marte; alle lunghe separazioni ero abituato e neanche a questa avevo dato troppo peso pur avendo pianto qualche lacrima in più perché ormai è un paio di mesi che viviamo negli stessi spazi e passiamo la notte insieme.
Ordinaria amministrazione, o almeno così credevo finché ho visto Ryan svuotare l’armadio e posizionare tutti i nostri effetti personali in due valigie distinte: una per me, e l’altra per lui. Non erano diverse da quella che mi aveva colpito poco tempo fa rischiando di uccidermi, ed era stato proprio merito del mio amato se avevo smesso di temere quegli oggetti.
Wow, Ryan, mi hai organizzato una vacanza a sorpresa? Fantastico, ti darò il virus in qualche isola lontana dei Caraibi alla faccia dell’agente turnpike. Avanti così e torni a casa positivo, questo è poco ma sicuro!
“Ehi, ehi, Nuclear! Niente ferie, saremo in missione ma lavoreremo separati. Avrai un altro partner che conoscerai giù in laboratorio di fisica e in quanto a me, Floyd Turnpike non vuole farti sapere dove andremo io e lui. Sappi comunque che né voi né noi possiamo permetterci di fallire stavolta! Intesi?”
L’idea iniziava a stuzzicarmi: di certo avrei voluto essere il gifter del mio Ryan, ma se lo convertiva Floyd e io andavo in trasferta con un negativo? Mi sarei portato a casa un discendente virale senza render conto a qualcuno e saremmo stati felici in quattro.
Sono sceso di corsa nel laboratorio di fisica e appena ho varcato la soglia, la mia fantasia è andata in pezzi: ad attendermi c’era un ragazzetto che mostrava al massimo vent’anni, con un paio di occhiali da sole e un piccolo zaino in spalla; davvero sarei dovuto partire con un essere simile per una missione importante? A questo bastava che uno urlasse “buh!” per farlo scappare a gambe levate!
“Nucleare, radioattivo…” Lo sconosciuto ha guardato il mio medaglione col segno della radioattività, chiaramente incerto su come comportarsi.
“Radioactive, sei tu? ChaserNucleus?”
Gli ho teso la mano e lui ha ricambiato la stretta: sì, sono io. Nucleus, o Radioactive, come vuoi. Nuclear solo per chi merita la mia fiducia.
“Io, quale nome preferisci? James Montgomery all’anagrafe, Hunter Novotny Bruckner con l’adozione, ma tu puoi chiamarmi Scorpio!”
Hunter in amicizia, Scorpio al lavoro! Affare fatto! Status, ruolo? Sei Poz o neg? Gifter, chaser, non rilevabile? Ho evitato le domande strategiche e mi sono offerto di trasportare in spalla il suo zaino; sono abbastanza forte per portare tutti e due i nostri bagagli!
“Sai Radioactive, dobbiamo raggiungere l’aeroporto a piedi; non è distante, in mezz’ora ci arriviamo se camminiamo a un passo decente. Saranno tre chilometri da qui.”
Figuriamoci se ho paura di andare a piedi, piuttosto mi ha sorpreso la resistenza di Hunter: così piccolo e corre tanto veloce? Quasi 34 anni e io gliene avrei dati 19 sì e no! Del resto l’apparenza inganna, sarò abituato di sicuro a Ryan che è grande e grosso!
Destinazione Chicago, volo a mezzogiorno. Siamo arrivati alle nove passate e abbiamo superato i controlli, nonostante vari addetti alla sicurezza quando hanno notato le mie antenne volevano farmi togliere “la maschera”. Pure la polizia è intervenuta dopo che ho rivelato di essere un ibrido tra alieno e umano, poi a forza di discutere si sono calmati lasciandomi passare solo quando ho rivelato loro che sto nelle forze dell’ordine anch’io e guai a loro se rivelassi certi segreti sugli agenti del commissariato di Bugliano.
In sala d’aspetto non c’era troppa confusione, per cui io e Hunter abbiamo avuto modo di entrare un po’ più in confidenza. Era curioso di sapere come si vive su Marte, com’è la vita sessuale delle marziane, solite conversazioni su chi non sa cosa dirsi e non può parlare del vero motivo per cui viaggia.
Il tempo è passato così, con lo zaino del mio nuovo amico di fronte a noi, fino a che Hunter ha guardato con insistenza un uomo seduto poco più avanti presumibilmente assieme alla propria fidanzata; al primo impatto non l’avevo riconosciuto perché era girato di spalle, ma ho capito chi fosse solo quando Hunter gli ha rivolto la parola. “Beato te che vai in vacanza, vive la France!”
Volavano a Parigi, fortunati loro sì! Per quanto antipatico mi stia lui avrei voluto salutarlo, ma l’uomo appena si è accorto di me ha appoggiato una mano sul braccio della sua amante e si sono allontanati in velocità.
“Gli fai paura, Radioactive! Piuttosto mi stupisce Alison, siamo amici da anni ed è strano che non si sia girata a dirmi ciao. Sembra quasi che Adri la voglia tenere distante da noi.”
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