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Famiglia tradizionale 01: Arvil Grant

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MONDO REALE: ci siamo ripresi. Tutti e due abbiamo dovuto fare i conti con alcune difficoltà di salute che ci hanno messo a dura prova.

Nulla di grave, ma non si può fare finta di vivere normalmente e pubblicare sul blog come niente fosse quando stai poco bene.

Ora però basta con le cazzate, dopo l’intervista a Trump su cui diamo credit a @futuroprossimo la storia della famiglia tradizionale deve iniziare sul serio.

Pubblichiamo la puntata scritta, prima che il podcast @famigliatradizionale venga creato.

ATTENZIONE: questo non è il transcript del podcast, non riporta esattamente cosa verrà detto negli audio, i podcast avranno i loro transcript appena saranno pronti.

DISCLAIMER: la storia parte da un mondo distopico che si ispira a eventi reali, ma come sempre il nostro blog è solo satirico. Di stigma HIV parliamo, e di questo continueremo a parlare senza più mettere in mezzo la politica; Il dialogo tra HIV e Trump era solo una risposta al blog “Futuro Prossimo” che aveva simulato una intervista a Elon Musk con l’AI.


Una scelta drastica

Elezioni americane 2028, europee 2029. Il mondo occidentale ha scelto: la popolazione dei due continenti è stanca di conflitti, eventi climatici e pandemie su cui la politica, secondo gli elettori, ha parlato molto e fatto poco.

Ormai è palese che ogni obiettivo ONU per la fine delle emergenze entro il 2030 è fallito, incluso quello di eradicare l’HIV.

Grazie all’intelligenza artificiale e la tecnosorveglianza di massa, avere la stessa persona che governa due continenti non è più un problema e come guida del Nuovo Ordine Occidentale è stato scelto alle elezioni Arvil Grant, ex virologo e ricercatore che ha deciso di entrare in politica, cosciente che malgrado la sua età avanzata, ormai l’immortalità è a un passo dalla sperimentazione per le classi sociali più ricche.

Come primo provvedimento dopo l’ascesa al potere, Arvil Grant ha scelto di prendere in mano la questione AIDS liberando un virus HIV mutato in laboratorio anni prima.

La ricerca alternativa

Virologo affermato, nei primi anni 1990 Arvil Grant voleva cambiare le regole della ricerca sui patogeni con un teorema più umano che scientifico: “se non puoi combatterli, unisciti a loro”.

A quale pro sconfiggere l’HIV se diffondendolo si poteva ridimensionare la popolazione e, chi restava, aveva l’opportunità di usarlo come arma biologica?

Ma spargerlo tra la popolazione così com’era, poteva causare proteste. Bisognava agire in modo più sottile.

Ne aveva discusso con una studentessa, Evelyn Sloan, affascinata dall’eventualità che HIV potesse sviluppare una coscienza propria; lei credeva di farlo persino parlare e Arvil Grant l’aveva sfidata: “Evelyn, dimostramelo”.

Insieme erano riusciti a unire i ceppi di alcune celebrità: Freddie Mercury per il carisma, Isaac Asimov per la fantasia, Rock Hudson per la capacità di recitare, e John Holmes per la virilità.

Occorreva solo addestrare il virus a rispondere ai comandi del professor Grant.

Idea perfetta per la sorveglianza

Anni di lavoro avevano portato buoni frutti e nel 2019 il professor Grant era andato in pensione come scienziato, ma nel laboratorio ricavato in casa custodiva una cella frigorifera piena di provette numerate.

Ogni virus era specializzato in una forma di destabilizzazione: morte rapida, sofferenza cronica, aggressività, voci nella testa che facevano impazzire. Tutti avevano in comune la capacità di controllare il loro ospite umano e riferire a voce o in codice i suoi segreti al professor Grant, qualora ne avesse chiesto conto.

Il 2019 però non era ancora il momento più idoneo a intervenire, sapeva tuttavia che era solo questione di pochi anni, tempo che intelligenze artificiali e tecnosorveglianza prendessero davvero piede.

In seguito ci ha pensato il covid, poi le crisi internazionali, a destabilizzare il mondo. Così Arvil Grant ha solo potuto sfruttare la strada spianata dai predecessori.

Ormai la macchina della disinformazione era diventata inarrestabile, bastava un solo umano che scrivesse i messaggi giusti per indirizzare la popolazione verso il pensiero più conveniente a Grant, facendo sparire le voci contrarie. E nel 2029 Arvil ha avuto l’Occidente in mano.

L’etica di Evelyn Sloan

Ciò che il vecchio Grant non ha mai saputo, è che la sua ex fedelissima allieva Evelyn Sloan ha adottato una bambina con HIV nel 1998.

Scappata da un istituto dove proprio gli uomini di Grant sfruttavano i bambini orfani per esperimenti scientifici irregolari, la piccola Tatiana vive protetta e il suo virus è senziente come l’altro, ma è un HIV pacifista ed è presente anche nel sangue della stessa Sloan.

La sfida è aperta: diffondere il virus alleato a umani selezionati, così da piantare gradualmente il seme della rivoluzione.


La diffusione dell’HIV mutante

2035. Arvil Grant festeggia il suo quinto anno consecutivo di potere assoluto, con un comizio in mondovisione ma l’HIV ribelle al regime è pronto. Evelyn e sua figlia sono sufficientemente sicure di poterlo trasmettere, devono solo trovare l’umano più affidabile a cui assegnare il compito di seduttore e donatore.

Chi in internet e chi in reale, la gente è obbligata ad ascoltare l’ennesimo sproloquio del Leader; le intelligenze artificiali hanno inibito le conferenze organizzate dai cittadini comuni, solo le macchine possono parlare e Arvil Grant è l’unico a potersi esprimere a parole. Ma fino a quando?


Arvil Grant parla al pubblico

Cittadini del Nuovo Ordine Occidentale! Mio popolo!

Oggi celebriamo un trionfo della scienza e della società. Qualcosa che, solo fino a pochi decenni fa, era impossibile.

Ricordate com’era il mondo prima della nostra rinascita, vero?

Eravamo al collasso! Avevamo miseramente fallito.

Sì. Fallito! Avete presente la promessa di eliminare l’AIDS entro il 2030?

Una menzogna. Ripetuta da politici senza spina dorsale, scienziati pavidi, idealisti cronici.

La sanità pubblica crollava, i farmaci scarseggiavano. E la gente? Moriva.

Era così. Davvero. Cadevano tutti. Come mosche.

E gli attivisti cosa facevano? Parlavano, piangevano, non guardavano in faccia la realtà.

Ma io, sì. Io, solo io! L’ho affrontata a muso duro.

Ho avuto il coraggio di scegliere l’unica strada percorribile. Da solo. Senza chiedere permessi inutili. Senza perdere tempo.

Potevo lasciare che il virus ci consumasse come un nemico… Invece no. Lo ho trasformato in un mio, nostro, alleato.

Insieme ai migliori scienziati mondiali, ho compiuto il miracolo. Con la ricerca. Con il coraggio. Con la tenacia, la volontà di chi non ha paura del cambiamento.

L’HIV è diventato un’arma di difesa, un vincolo sociale, il fondamento stesso della nostra unità.

La famiglia tradizionale, ricordate? Il vecchio mondo l’ha sfasciata, e io l’ho ricostruita. Mi sono battuto finché ho vinto, e ora, ora aprite bene gli occhi!

Osservate, guardatevi intorno! Noi non siamo più divisi da classi, religioni, confini, c’è solo il cielo sopra di noi.

John Lennon con la sua famosa canzone ha descritto il disegno, io l’ho riportato nel mondo reale.

Grazie a me l’Europa, l’America, e presto tutto il mondo, sarà una sola famiglia legata dallo stesso sangue, un patto che nessuno mai potrà spezzare.

L’HIV non è più una infezione. È la nostra identità.

Eppure non è finita e il caos è ancora possibile, occorre tenere alta la guardia.

E tutto per colpa di certi disadattati che rifiutano questa benedizione. Persone inutili, derelitti, legati a un passato morto e sepolto.

I sieronegativi. Anzi, no. Mi disgusta solo nominarli. Negativi, e basta. Portatori di energia tossica e pericolosa.

Sono ormai pochi, certo. Ma la loro esistenza è un insulto.

Non ci minacciano… ma ci rifiutano, il che è anche peggio.

Sputano sul nostro dono, sulle nostre famiglie, sul nostro futuro; ci sfruttano, e poi ci disprezzano. Che schifo.

Quelli lì sono un’anomalia, un errore statistico. E sapete bene cosa si fa con gli errori, vero?

Gli errori, mio popolo, si possono aggiustare. Negativi si può nascere, ma per cambiare status, basta volerlo.

Io non sono crudele, ma offro loro una scelta.

Ogni negativo può accedere gratis al centro prelievi più vicino, chiedere l’iniezione e diventare uno di noi. Rientrare nell’ordine naturale delle cose. Fare parte, finalmente, della nuova Famiglia Tradizionale.

Io non vi obbligo, nessuno verrà con le pistole a cercarvi; sappiate però una cosa, chi rifiuta… non merita di camminare tra noi come un pari. Sarà umiliato, isolato, ridicolizzato. Finché non capirà che non c’è futuro senza il Segno positivo. Finché non comprenderà che la libertà senza ordine è solo anarchia. E l’anarchia, significa morte.


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