Lasciamo per un attimo in pausa il Mondo Positivo perché è arrivata una notizia orribile da parte di quello reale e quando in un giorno come tutti gli altri si apprende di aver perso un amico, non è il caso di rimettersi a lavorare con la fantasia. Riposa in pace, Giulio!
Un fulmine a ciel sereno
Uno spererebbe di non avere mai certe notizie o se proprio deve succedere, che arrivino al telefono grazie alla voce di un amico. O meglio ancora, di persona. Vederle scritte su Internet rende la morte ancora più fredda di quanto già lo sia di per sé, figuriamoci se ad andarsene è una persona che stimavamo, come nel caso di giulio. Non ci si conosceva dal vivo, ma abbiamo più volte appoggiato e condiviso le sue iniziative e riflessioni quando si trattava di lotta all’HIV e alla sierofobia.
Ci limitiamo a citare le parole dell’associazione Plus – quelli del documentario “I’m still here” per capirsi, della cui sede a Roma lui era il fondatore e presidente.
Se ne va un amico, uno che per qualunque cosa c’era.
Se ne va un attivista come ce ne sono rimasti pochi, sempre pronto a raccogliere sfide, sempre in prima linea, preparato, rispettato anche dagli avversari.
Dentro a Plus da sempre, attento ai bisogni di chi vive con HIV, creatore e anima di Plus Roma e tanto tanto di più, ma è difficile proseguire fra il dolore e le lacrime.
Giulio non c’è più.
Come è successo? Non abbiamo (e non cerchiamo) dettagli, sappiamo che era malato da un paio d’anni perché lui stesso ne aveva discusso in un post sui social ma alla fine, sapere la causa, non modificherebbe di un centimetro il dolore della sua perdita né ce lo riporterà indietro; lui seguiva la terapia antivirale per l’HIV quindi non è del virus la colpa, ma di un’altra circostanza che può accadere anche a una persona HIV negativa. Purtroppo è così, la signora con la falce quando bussa è meglio sperare che non ci trovi a casa.
E a questo punto ci limitiamo solo a dedicargli il rispetto e la stima che merita.
Nel Mondo Positivo la morte non sarebbe stata un dramma perché HIV di Bugliano sa rendere gli umani immortali a modo suo, il mondo reale invece purtroppo è così. Negativo. Crudo. E per quanto si tenti di colorarlo con tutte le possibili forme del paradiso, il vuoto lasciato dalla morte di una persona cara fa male comunque.
Chi era Giulio Maria Corbelli?
Per anni direttore del sito Gay.it, giornalista anche per riviste come Pride e Babilonia, si è occupato in seguito di articoli riguardanti la ricerca scientifica, diventando anche direttore responsabile di Anlaids Notizie (il settore mediatico della più grande associazione nazionale per la lotta all’AIDS). Ha curato anche regia, soggetto e sceneggiatura di un documentario uscito nel 2010 – “+ o – il sesso confuso racconti di mondi nell’era AIDS” ed è stato il creatore di Plus Roma, la sede romana dell’associazione che si occupa di persone LGBT+ sieropositive.
Anche lui da anni viveva con l’HIV e si occupava attivamente di lotta allo stigma, non solo in Italia ma era conosciuto anche a livello internazionale; lascerà un grande vuoto a tutto il mondo dell’attivismo sierocoinvolto, su questo non ci sono dubbi.
L’amicizia col mondo positivo
Sì, va bene. Forse “amicizia” è una parola grossa nei confronti di una persona con la quale avevamo rari scambi di opinioni sempre su questioni correlate all’HIV; o meglio, a cosa fare e non fare per essere credibili di fronte al mondo; probabilmente è esagerato anche dire “follower” perché dopo alcuni like e commenti inseriti nella pagina Facebook del Mondo Positivo sicuramente ha avuto attività più importanti di cui occuparsi, rispetto a una pagina satirica improvvisata per scherzo. Ma Giulio Corbelli per noi è stato importante lo stesso.
Nel periodo in cui eravamo pieni di odiatori pronti a insultarci in ogni minuto, Giulio ha messo il like alla nostra pagina e quando l’abbiamo ringraziato facendogli capire che temevamo di offenderlo col nostro tono anti-stigma poco conforme all’attivismo classico, lui ci ha risposto: “E ce ne fossero di pagine così, voi fate quello di cui siete capaci. Pensate che invece in giro c’è chi non fa niente o critica e basta. In bocca al lupo ragazzi!”
Abbiamo conservato ancora quel messaggio e ce lo siamo sempre tenuto caro; adesso, a maggior ragione! Ci dispiace giungere ai tre anni dalla creazione della nostra pagina, senza il follower che ha dato alla stessa il contributo più importante: la stima. Essere presi in considerazione, per quanto poco, da un giornalista e attivista di fama internazionale che si occupava di AIDS, è stato per noi sufficiente per capire che stavamo (e stiamo) facendo bene.
Riposa in pace, Giulio. Ci mancherai.
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