Social vs. sito web
“Massimo risultato con minimo sforzo”, questo abbiamo pensato quando nel 2019 ci siamo affidati a Facebook per pubblicare i nostri racconti. Nel tempo però abbiamo capito di esserci messi in mano a un algoritmo che ci mostrava o nascondeva a seconda di quanto pagavamo, così alla fine abbiamo deciso di investire in un sito web. Più faticoso e dispendioso, però nel limite del possibile garantisce il controllo sui nostri dati.
Come blogger amatoriali, prima di passare a un servizio a pagamento, abbiamo valutato quelli gratis ma sono pieni di limiti nella personalizzazione che rispondono a esigenze di base ben lontane dalle nostre.
Lo stesso vale per l’eventualità di sostenerci coi banner pubblicitari, perché volendo monetizzare bisogna osservare alcune restrizioni nei contenuti.
Pur non scrivendo materiale per soli adulti siamo un blog che parla di HIV e contiene racconti a sfondo thriller. Come faremmo a rispettare certe condizioni d’uso evitando di nominare sesso e sangue?
Aggiungiamo poi che nessuna agenzia pubblicitaria supporta l’accessibilità digitale, e un sito web gestito principalmente da una persona con disabilità visiva non può implementare funzioni poco accessibili solo per guadagnarci qualche spicciolo, utile a sostenere le spese del sito.
Crediamo sia anche una questione di rispetto verso i lettori, è pieno di siti dove abbondano le pubblicità e certi blogger per indurre ai click attirano l’attenzione con metodi poco etici. Invece noi preferiremmo essere sostenuti solo da chi volontariamente (e consapevolmente) decide di farlo.
Le nostre ambizioni
Quanto bello sarebbe avere i racconti in formato audiolibro o podcast? Si potrebbero leggere anche in macchina, ancora più godibili se abbelliti da suoni e musica.
Grazie a intelligenza artificiale, acquisto di effetti audio e voci elettroniche un bel podcast sarebbe realizzabile, ma non costa poco e senza sostegno è una iniziativa che possiamo progettare solo in demo.
Abbiamo anche l’ambizione di partecipare a eventi in presenza dove conoscere altri attivisti migliori di noi o, se ci invitano, parlare pure. Ma al momento è solo un sogno.
Come supportarci?
Volendo venire incontro a ogni tasca abbiamo implementato varie modalità per darci un sostegno:
- Usare il link di Amazon associato a noi. acquistare normalmente e in contemporanea darci un supporto senza spese aggiuntive;
- supporto tramite piattaforma ko-fi – servizio per donare piccole somme;
- LiberaPay: un altro modo per supportarci con PayPal, carta o stripe, in abbonamento automatico o manuale.
Abbiamo intenzione di produrre contenuti solo per i sostenitori? Sì, ma sicuramente non metteremo tutto il blog a pagamento.
Non chiediamo elemosina
Nessuno di noi patisce la fame, non stiamo chiedendo la carità; vogliamo semplicemente essere riconosciuti come dei creatori digitali che stanno dando, con le proprie forze, un contributo alla lotta contro lo stigma su HIV. Utile o superfluo ciò che facciamo? Giudicheranno i lettori in qualunque modo vogliano supportarci, anche solo parlando di noi.
Per concludere, ci limitiamo a ringraziare chi è stato gentile con noi nel passato, e che lo continuerà a essere. Grazie del sostegno. Anche quello omeopatico – cioè il niente.