Sono sempre i migliori ad andarsene e ora tocca a te, Ray. Avremmo voluto rimanessi qui ma la vita ha deciso diversamente… Resterai sempre nel cuore di Tatiana e nell’RNA del suo virus, HIV di Bugliano.
La libertà.
Questo era il regalo mio e di Adri al nostro virus quando, il giorno del Blue Monday, abbiamo deciso autonomamente di smettere coi farmaci inibitori che il CampusIbuol distribuisce a ogni positivo per scongiurare trasmissioni accidentali. La nostra intenzione era mantenere la promessa fatta al prof. Raymond Still di far crescere la comunità virale, speravamo almeno che lui vedesse sua nipote Alison Grant col virus invece non ce n’è stato il tempo perché al posto del 17 gennaio, il giorno più triste dell’anno per noi è arrivato il 27 quando Ray ha detto basta, da allora in poi avrebbe lasciato che la natura facesse il proprio corso.
Ci vogliono diversi giorni prima di perdere lo stato di Non Rilevabile e la scadenza sarebbe stata il 31 gennaio 2022, perciò dal primo febbraio io e Adri avevamo in programma di iniziare ad affrontare il percorso di conoscenza coi tre bug chaser assatanati, e verificare con calma la loro idoneità ad averci come gifter. Alison per prima scelta, poi Antonio Falco e ChaserCamilla.
Poveri ragazzi, stavano facendo già il conto alla rovescia: ci saremmo incontrati alle 8 martedì in Aula Posifunzionale e li avremmo informati sulle fasi della conversione, senonché il tragico evento ha cambiato tutto.
La morte di Ray
Ce l’aspettavamo, certo, ma quanti riescono a esser razionali in una situazione come questa? Purtroppo è successo quello che nessuno mai avrebbe voluto: stamattina alle 10, il nostro vecchio Raymond Still ha smesso di lottare e da oggi io ho perso un padre, inutile che ci prendiamo in giro. Il poliziotto Kevin Brown è colui che mi ha adottato formalmente e assegnato il cognome, Freddie alias Zach Nolan è il mio padre biologico ma è stato Ray a permettermi di non morire in solitudine chiusa in un istituto per orfani, in mano a finti medici senza scrupoli interessati a guadagnare sulla pelle di bambini con l’AIDS a cui nessuno avrebbe mai rivolto una lacrima.
Era stato Ray, a suon di “don’t worry” a farmi sentire amata per la prima volta quando ero solo una bambina; grazie al suo laboratorio avevo conosciuto il mio virus e capito di non essere mai stata veramente sola come credevo, per non parlare di quanto mi abbia insegnato l’inglese meglio di chi in quell’orribile istituto si atteggiava a professore, e ora è tutto finito. Rimane solo il suo letto vuoto, con accanto gli inutili flaconi di farmaci.
Impossibile accettare che una malattia uccida un uomo come lui, impegnato da più di trent’anni nella ricerca scientifica e in grado di ripristinare le difese immunitarie a Freddie quando ogni medico lo dava per spacciato; ma il suo lavoro più importante è aver consentito all’HIV di comprendere il linguaggio umano e provare le nostre stesse emozioni, tanto che dal 27 gennaio che Raymond ha chiesto di essere sedato, il virus non ha più voglia di interagire con noi né di risolvere o costruire enigmi. Decisamente è disperato povero HIV di Bugliano, mi è addirittura sembrato di sentirlo chiamare “papà”, quando hanno portato via il corpo di Still in ambulanza!
Da quando sono nata viviamo in simbiosi e in 35 anni è la prima volta che lo sento così, abbiamo superato troppe situazioni difficili in cui ho rischiato grosso e lui mi ha salvato la vita, adesso dovrò io far qualcosa per evitargli di crollare proprio sul più bello che è finalmente un virus libero da inibitori e schifezze varie!
C’è solo un dettaglio a non tornarmi: Ray ha chiesto il sedativo? L’unico a essere con lui giovedì 27 era Adri, che quand’è uscito dalla stanza ci ha comunicato la scelta del ricercatore a somministrazione già eseguita e a me pare decisamente strano; più volte abbiamo parlato di eutanasia con Raymond, durante le lezioni di bioetica erano sempre discussioni per le sue posizioni al limite dell’accanimento terapeutico.
“Io faccio il possibile fino all’ultimo respiro e anche oltre”, diceva. “Finché c’è speranza e virus c’è vita”, certo lui era negativo ma in più occasioni ha ripetuto di voler assistere almeno a un test positivo di un suo allievo prima di morire. Avrà lasciato i suoi desideri per iscritto, in merito? Io e Adri abbiamo due scatole ciascuno, una col nostro nome e una per i virus, Ray ci ha raccomandato di aprirle solo dopo il suo funerale e così faremo!
A maggior ragione ho questo dubbio perché la disperazione del mio virus è un segnale inequivocabile: se Adriano avesse tradito Ray arrivando a sedarlo contro la sua volontà? Con queste domande irrisolte non ce la faccio a rimanere in stanza con lui, soltanto l’idea mi disgusta; almeno fino al funerale vado a dormire con ChaserCamilla, e Alison si adatta ancora una volta a dividere il letto con Siria; in una condizione eccezionale come questa me ne infischio delle regole e anche se una positiva dorme nello stesso letto di una negativa, amen!
Io non sono in vena di trasmissioni, né tanto meno il mio HIV; se Siria col virus estraneo ha qualche idea… Alison è sotto profilassi pre-esposizione ed è protetta da qualsiasi evenienza perciò il rispetto dei regolamenti sullo status può anche andarsene al diavolo, già abbiamo frustrazioni. Bastano e avanzano.
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