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Careless whisper

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Careless Whisper, una stupenda canzone capace di far sbocciare l’amore fra Tatiana e ChaserNucleus.


Amore e musica

Lo devo ammettere: mai avrei pensato che quassù funzionasse il mio lettore musicale! Io e ChaserNucleus, ormai da giorni presenza costante qui alla Bugliano Positive Space Explorer, siamo diventati una coppia ufficiale e malgrado il mio HIV di Bugliano non ci consenta di lasciarci andare fino in fondo, abbiamo trovato come gratificarci lo stesso per merito della danza.

La più grande complicazione è stata abituarci al reciproco linguaggio ma alla fine, il mio adorato bug chaser marziano, si è perfettamente adattato al fatto che sei POSITIVO se ce l’hai, il virus; “no” vuol dire accesso vietato mentre “sì” è accesso consentito. Ci siamo pure divertiti a confonderci le idee perché gli ho spiegato che “no” è rosso e “sì” è verde, e lui mi ha parlato di quando la sua gente ha provato ad usare le convenzioni umane fondate sui colori salvo poi rendersi conto di come i dati visivi possano anche essere alterati, o non esistere proprio! Si chiama importanza delle alternative, questa è la base della “diversity inclusion” a cui ho assistito durante la prima lezione di educazione civica al CampusIbuol.

C’è Atomicus, il Genitore Uno di Nucleus, il quale non ha mai visto la luce in tutta la propria vita e si arrangia con quattro antenne anziché due! Non ha bisogno di bastoni a guidarlo perché le antenne girano di 360 gradi e intercettano gli ostacoli fermi o in movimento ad almeno dieci metri di distanza; magari ce le avesse il nostro Antonio Falco, lo studente cieco al Campus.

Avrei voluto conoscerlo e parlarci, ma Atomicus è sierofobico e la faccenda del virus è causa di contrasti in famiglia perciò quando Nucleus ha deciso di frequentare la SMUOL – Space and Mars University Of Life, il Genitore Uno gli ha detto “vai figlio, è la tua vita, non voglio saper niente né che mi porti a casa altre creature non marziane”.

Pazienza, un giorno o l’altro Nucleus verrà con me alla IBUOL International Bugliano University Of Life! Se è questo che la sua famiglia vuole, per stare assieme ci allontaneremo! Non mi ha rivelato se oltre all’uno ha anche un genitore due, per cui ho evitato di fargli domande limitandomi solo a raccontargli di mia madre adottiva e dei miei padri, quello adottivo e soprattutto quello biologico.

Nucleus prova il lettore MP3

“Tati, dai ti prego fammi provare!” Come tutti i chaser, anche a Nucleus frega poco della mia famiglia e sta guardando il lettore con le cuffiette senza filo, o True Wireless come si dice in tecnico. Meglio che si accontenti della musica, non potendo ottenere il mio virus!

In ogni sessione di ballo finora ho indossato gli auricolari preferendo guidarlo nel ritmo senza lasciargli ascoltare direttamente le canzoni, non avendo la certezza di quali frequenze sonore gli possano disturbare i sensi; ma di fronte a una simile richiesta come facciamo? Porta pazienza Nucleus, tu con le antenne neanche puoi indossare questi oggetti.

Purtroppo devo prender atto che anche l’azienda tecnologica più attenta all’inclusione sociale, non ci ha pensato; gli auricolari e cuffie son roba per umani, secondo questa gente i marziani nemmeno esistono!

Figuriamoci, se neanche i virus sono tutelati da questa famigerata “diversity and inclusion”, non c’è da sperare ci siano garanzie per chi ha le antenne al posto delle orecchie. Nel mio piccolo, molto piccolo, su Marte e sulla Terra farò il possibile affinché la voce del mio HIV e quella di Nucleus vengano ascoltate, fosse l’ultima causa che prendo a cuore in vita mia.

“Dai, Gifter, ti prego, solo un attimo!” Come resistere a due occhioni dolci che ti guardano e ti chiamano così anche se non hai intenzione di aggiornargli lo status? Mi tolgo le cuffie per inserirle nella loro custodia di ricarica e il gioco è fatto! Il lettore musicale è a disposizione per essere ascoltato da chiunque.

“I want to break free!” Le parole di Freddie Mercury si diffondono per tutta l’astronave e io spiego che questa è la voce di mio padre biologico; forse sono stata imprudente a dare tutta questa confidenza a una creatura come Nucleus? Già il fatto che vive e si nutre di radiazioni dovrebbe bastare per tenerlo lontano, eppure non riesco a limitare la mia fiducia verso gli altri! Chi se ne importa delle troppe occasioni in cui mi ha fregato proprio la gente da me creduta più vicina.

“Se il tuo genitore uno è Freddie Mercury io lo conosco bene! Genitore uno —> untore genio ricordalo sempre. Il tuo virus è il suo, vero?”

Affidabile, sì, conosce gli stessi anagrammi di HIV mio. Ma a questo punto si pone il problema: come lo interpreterà se gli rispondo “no” alla domanda? E se invece dico “sì”? Lui continua a fissarmi col solito sguardo ruffiano: “ho sempre voluto quel virus ti prego gifter dimmi se è quello di Freddie!”

“Tutto vero salvo prova contraria”, questa è l’unica risposta che ho la forza di dargli; alla fine ci sono delle carte a documentare l’identità del mio ceppo virale e chi può garantirmi sia davvero l’autentico HIV di Bugliano? Nel dubbio, meglio evitare di trasmetterlo.

“Va bene, ho capito, è un segreto. Perdonami per l’indiscrezione!”

Tutto sommato siamo completamente diversi ma ci capiamo al volo, per questo sono felice che il destino ci abbia fatti incontrare. La famiglia evidentemente è un argomento spinoso per entrambi così invece di danzare preferiamo stare abbracciati, coi Queen in sottofondo.

“Sai, io ho sempre avuto curiosità per il mondo umano e anche se Genitore Uno cerca di proibirmelo, ogni volta che una vostra sonda o astronave sale fino a qui io do sempre una mano all’equipaggio senza farmi vedere. Mi sono palesato solo con te perché hai il virus, le mie antenne hanno sentito il tuo HIV ancora prima che la tua nave spaziale scendesse!”

Incredibile, li ho sottovalutati entrambi! Forse lui e il mio virus sono in contatto da un sacco di tempo, allora come mai pochi giorni fa HIV era geloso e aveva paura di perdere il legame esclusivo che ha con me?

Careless Whisper

Il mio lettore si comporta in modo inspiegabile: la canzone “i want to break free” dei Queen si interrompe all’improvviso, rimpiazzata da una più malinconica “careless Whisper”. Quale segnale vorrà darmi la canaglia di virus che ho in corpo, di solito è lui a comunicare usando le canzoni.

“Tati, Gifter, ti prego, spegni!” Mascalzone di un marziano chaser, crede di avermi in pugno così? Non ho intenzione di mettere la musica in pausa e anzi, aumento il volume perché a me in fondo questo brano piace assai.

“Ho paura, piccola, questa canzone mi dà brutti segnali sulla nostra storia…”

“Non ballerò mai più, i piedi colpevoli non hanno ritmo. Anche se è facile fingere, so che non sei stupido. Avrei dovuto far meglio che imbrogliare un amico e sprecare la possibilità che mi era stata data. Così non ballerò mai più, come ho ballato con te.”

Questo mi vuol far credere di essere un alieno, poi conosce addirittura le parole delle canzoni. Qualcosa non mi torna e sono incerta se chiamare Adri o, meglio ancora, l’agente Floyd Turnpike. Forse, forse veramente dovevo essere più attenta e nemmeno accennare al mio legame con Freddie Mercury?

Vorrei mandarlo via, ma appena allungo la mano per fargli segno di togliersi dai piedi Nucleus me la stringe di nuovo, mentre la musica va avanti:

“Potevamo stare così bene assieme, potevamo vivere questo ballo per sempre

ma ora chi ballerà con me? Ti prego resta!”

A farmi perdere il senno si mette pure il testo di Careless Whisper, oltre al contatto con le mani calde del mio chaser; la ragione mi dice di liberarmene e l’istinto mi tiene incollata a lui, ma se non faccio maggiore attenzione questo è capace di condizionare pure il virus e portarmelo via!

“Temo che questa sia l’ultima nostra danza!” Ora lui si appoggia completamente a me e si lascia andare in un pianto disperato. Sarà anche un essere pieno di radiazioni ma le lacrime sono normali, identiche alle mie! Lo stringo più forte, voglio rassicurarlo che noi continueremo a ballare questa, e altre canzoni, in ogni momento in cui me lo chieda.

“L’HIV tuo non mi vuole, non mi accetta, e io ho un orribile presentimento! Se dovrai tornare a casa sulla Terra chi danzerà ancora con me? Voi non avete radiazioni sufficienti per farmi vivere e poi, non posso lasciare Atomicus perché Genitore Uno ha bisogno di me!”

Bisogno il cavolo! Tutto vorrei tranne essere cinica nei confronti del mio ragazzo, ma con la storia del “non vedere la luce” ho idea che quell’Atomicus malgrado l’autonomia quasi totale sia molto, molto furbo e approfitti della propria condizione per tenere il figlio sotto ricatto facendolo sentire in colpa. O ti stacchi adesso Nucleus, o non avrai altre occasioni!

E per la radioattività problemi zero: a Bugliano da me c’è una centrale nucleare bersaglio ormai da decenni di una politica fondata sull’ambientalismo emotivo e su “allora le scorie?” Rischia di chiudere un giorno sì e uno anche, ma se in qualche modo Nucleus può contribuire alla salvaguardia dell’ambiente pur tenendo la centrale aperta, potremmo vantarci di accogliere gli stranieri, rispettare l’ambiente e garantire l’indipendenza energetica! Tre opportunità in un colpo solo!

A forza di ballare e chiacchierare, neanche mi sono resa conto che la canzone è finita! Non fosse per l’allarme del computer di bordo e un messaggio sullo schermo ad attirare la nostra attenzione: “Tatiana, HIV, Nuclear! Voi tre a rapporto!”

Floyd Turnpike ci interrompe nei momenti meno opportuni, è un classico. E per l’ennesima volta lo correggo perché il mio chaser si chiama NUCLEUS, non NUCLEAR!

“Non ho tempo da perdere sulle parole, piuttosto ascoltatemi. Quattordici marzo destinazione Bugliano! Preparatevi, la missione Positive Space Explorer chiude!”

E adesso? Come posso aiutare Nucleus a sopravvivere se dovrà stare qui dentro fino a quando atterriamo? Se ci sono radiazioni vivrà lui ma sarò morta io, e viceversa!


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Le storie ambientate nel “Mondo Positivo” sono opere di pura fantasia e non rappresentano fatti o persone reali. Gli autori, attivi da tempo nella lotta a HIV e AIDS, utilizzano queste narrazioni per contrastare lo stigma legato all’infezione.

Si sottolinea che tali racconti non incoraggiano comportamenti dannosi per la salute ma la finalità è sensibilizzare sulla prevenzione educando al rispetto per le persone che vivono con l’HIV.


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