Dopo mesi di studio, una serata tra amiche è un tocca sana per qualsiasi ragazza che frequenta l’università, comprese Tatiana e ChaserGloria.
Incontro fra amiche
Finalmente una serata fra noi: così abbiamo pensato io e Gloria, quando ci siamo messaggiate i giorni scorsi; fra i miei esami di matematica e il suo viaggio di nozze finora io e lei non abbiamo mai più avuto un momento per stare insieme senza uomini tra i piedi perché suo marito Solferino è possessivo oltre il limite, io invece ho sempre Adri a fianco! Ora che gli è andata via la febbre poi, è attaccato a me come una sanguisuga ma a forza di dai e dai, ieri sera ha accettato di lasciarmi uscire da sola. Anzi, con la sola compagnia del mio virus.
Il nostro appuntamento era al ristorante Il Papero Offeso così alle 20 stavo già lì puntuale, con la mia bicicletta, ad aspettarla ma alle 21 ancora non c’era anima viva!
Per fortuna c’è stato Luca, il socio di Jessika Filibui al Papero Offeso. Lui mi conosce, mi ha invitata dentro al caldo perché stava iniziando a piovere e mi ha anche offerto un aperitivo; io come al solito, per non traumatizzare il mio HIV ho scelto una bevanda analcolica e mi sono seduta al primo tavolo.
“Non contare su Gloria”, mi aveva sorriso Luca; “dovevi uscire con lei, vero? Sai, il marito le avrà fatto questioni come sempre.”
Ma sapevo alla perfezione che Solferino aveva appuntamento con un editore, per dare l’ennesima chance al suo libro a dir poco mediocre.
Imprevisti
Ho solo avuto il tempo di finire i miei stuzzichini e la bevanda, che una notifica è apparsa sul telefono: “Tati, c’è un imprevisto. Se puoi vieni a casa dei miei genitori!”
Quando abitava coi suoi Gloria non mi ha mai invitato a trovarla né mi ha presentato la sua famiglia, raccontandomi ogni volta una bugia diversa. Sono in giro, lavorano, hanno problemi a casa… La mia convinzione però è sempre stata una: i suoi genitori mi tengono lontana per la loro sierofobia e non le va di farmi subire scenate paranoiche ai danni del virus.
Oppure si vergogna che suo padre in realtà è il patrigno? A questo punto cosa dovrei dire io, cresciuta come orfana salvo poi scoprire che mio padre è una persona importante ma nessuno ancora mi ha svelato chi egli sia!
Le rispondo con l’emoji dell’OK ma per me si pone un problema: la famiglia di Gloria abita a Marina di Bugliano, una decina di chilometri da qui! E chi si sposta alle 9 di sera inoltrate, col buio, in bici?
Tirare pacco?
Faccio per chiamare Adri che mi venga a prendere in macchina, poi ostinata a non voler domandare aiuto a un uomo ho considerato l’idea di tirare pacco a Gloria; ma Luca gentilissimo mi ha chiamato un taxi.
“Lascia qui la bici, domani passi a prenderla!” Poi in effetti stamattina la ho trovata in ottimo stato, e a Luca ho dato anche una mancia.
Serata tra amiche, con sorpresa!
Giunta a destinazione, ho pagato il tassista e suonato il campanello di casa. Pochi minuti e mi sono venute incontro due ragazze, Gloria e un’altra studentessa che conoscevo solo di vista, perché io sto nel lato ingegneria del CampusIbuol mentre lei sta facendo il corso di recitazione e alloggia nell’ala opposta, per cui se raramente ci incontriamo è solo ai distributori automatici.
La nuova arrivata si è presentata come Camilla, ma si è schiarita subito la gola e mi ha guardato fissa negli occhi: “Io sono ChaserCamilla! Sei tu la famosa Tatiana, vero?”
L’unica adesso è far finta di niente, già Gloria è ossessionata da HIV mio e non ho ancora capito il motivo; ora questa si definisce addirittura bug chaser? Siamo impazzite?
Contavo su una cena sostanziosa, invece mi hanno presentato una ciotola di verdura (chiamarla insalatona è un complimento) e una bottiglia d’acqua naturale temperatura ambiente… Per non dire calda ma anche su questo fingo indifferenza, solo perché sono ospite dai genitori della mia migliore amica, in una casa dove in tanti anni non avevo messo mai piede.
Gloria era un fiume in piena nella conversazione, indifferente al mio imbarazzo si è vantata di quando a ferragosto ha cercato di estorcermi HIV ferendomi a una mano e Camilla ha raccontato dei suoi sogni, la sua futura carriera nel mondo dello spettacolo e si è sbilanciata: “Sì, Tatiana. Io sono una chaser e voglio il virus per un solo motivo. Impaurire eventuali registi o manager molestatori che desiderano attentare alla mia verginità.”
Calma intanto, ragazza, “voglio il virus” non esiste. Voglio è morto, poi sicura che lui sia d’accordo? HIV mio non ha alcun desiderio di riprodursi in un altro corpo! Ho evitato accuratamente di parlare di Zach Nolan, l’uomo mascherato che ho conosciuto prima di Halloween, o di Adriano e la sua febbre del passaggio definita ufficialmente una banale influenza. Forse mi sono accorta che tra me e Gloria non c’è più la confidenza di un tempo?
Qualcosa mi dice che Camilla sia genuina, e l’altra no! Così io e la studentessa di recitazione abbiamo finito per parlare di serie tv.
Un arrivo inaspettato
A interrompere la discussione con la mia nuova amica, è stato il suono delle chiavi sulla porta d’ingresso: i genitori di Gloria stavano rincasando? Alla fine era soltanto un uomo a entrare, che io inizialmente ho visto solo di spalle; Camilla non si è spostata, come se il caso non fosse suo, ma Gloria gli è corsa incontro appendendogli il cappotto per poi stringerlo in un forte abbraccio.
“Vieni papà”, gli ha sorriso. “Guarda chi ti ho portato!”
Ammetto di non averlo riconosciuto subito; sono passati quasi trent’anni da quando l’ho visto l’ultima volta, ero molto piccola e il suo volto invecchiato all’inizio non mi aveva detto granché. Ma è quando la sua mano si è avvicinata alla mia e si è presentato col proprio nome, che ho capito.
“Quanto sei diventata grande, Tatiana!” Mi si è rivolto con una voce gentile solo in apparenza.
“Ancora non sei morto”, avrei voluto dirgli, ma in quel momento ha iniziato a venirmi un capogiro incredibile e solo la prontezza di Camilla ha impedito che sbattessi la testa contro lo spigolo della porta.
Non so cosa sia accaduto dopo, so solo di essermi svegliata questa mattina – 15 novembre – sul mio letto, con Adriano accanto a me, e Raymond Still ad applicarmi del ghiaccio su una tempia per calmare il dolore di un grosso ematoma.
Lascia un commento