Frustrato dalla difficoltà di trovare colleghi idonei alle sue indagini, Floyd Turnpike non si accorge che la persona giusta è a portata di mano. Ma basterà una doggy bag al ristorante del Pollo Fritto per farlo rendere conto della propria fortuna.
Floyd Turnpike: la soffiata
Sempre difficile trovare la persona giusta ad affiancarmi nelle indagini; ogni qual volta io creda di avere il killer dissanguatore tra le mani, deve sempre sfuggirmi per un motivo o l’altro. Già a Chicago, dove ha iniziato a uccidere molti anni addietro, prendeva in giro la polizia ma ora a Bugliano la sua strategia di sfida nei nostri confronti è peggiorata anche se (apparentemente) lui e i suoi complici hanno smesso con gli omicidi.
Ho capito solo che provano gusto nel farmi trovare gli indizi con enigmi e messaggi subliminali poi, quando mi trovo a un passo da loro, mi rendo conto di essere stato fregato. Depistato per l’ennesima volta.
Per cui ho pensato la stessa cosa quando il primo dell’anno mi è arrivata una delle troppe telefonate indesiderate:
“Agente Turnpike, sono Greta Flaminia Lando e chiamo per conto del Sindacato Lavoratori Comune di Bugliano. Le devo parlare!”
Grandissima scocciatura, il Sindacato telefona sempre nei momenti meno opportuni difatti quel giorno stavo beatamente a letto abbracciato col mio allievo preferito nonché gifter.
Neanche volevo darle la soddisfazione di chiudere la chiamata. No, quel giorno io e Adri abbiamo voluto mantenere il telefono col viva voce e microfono attivo, continuando a fare i nostri comodi mentre lei ci propinava le solite supercazzole.
“Turnpike lei deve ascoltarmi”, mi diceva; “lei è l’unico che può risolvere questo problema. L’assessore all’ambiente non vuole intervenire, il nucleo anti sofisticazione neanche. Si tratta di carne, c’è sempre in mezzo la solita lobby dei macellai buglianesi…”
L’avevo detto io, questa non ha mai voluto fare un tubo in vita sua e si è buttata nella causa ambientalista per darsi un tono: sempre la solita storia della centrale nucleare da chiudere, le radiazioni tossiche ora ci si mettono anche le battaglie contro le macellerie; ormai ne ho le tasche piene, così ho pensato di lasciarla sfogare concentrandomi solo sulle attenzioni del mio gifter.
“Turnpike mi ascolta?” insisteva Greta sempre più seccata, e a quel punto è stato Adri a intervenire: “Floyd ha qualcosa di meglio da fare, ti conviene chiuderla qui io non ho tempo da perdere.”
“Ah sì? Sicuri? Ottimo se ci siete entrambi, ho una cosa importante. Riguarda le vostre attività.”
Cioè, quello che facciamo? Se la situazione era come pensavamo, la questione si prospettava intrigante! Per quanto ne sapevamo Greta era negativa e poteva diventare la prima nostra conversione del 2023, stavamo già immaginando di portarcela in stanza con noi ma lei non ci ha dato il tempo di rispondere in merito:
“Si tratta del dissanguatore, sì, proprio lui. Io so bene chi è il capo della setta e vorrei darvi una mano prima che…”
Oh cazzo! Capodanno saltato; se era vero quello che la ragazza aveva da dirci, era meglio incontrarci di persona in un posto sicuro e prima parlavamo, meglio sarebbe stato per l’indagine.
Adri: Greta, perenne fuoricorso
Io a 35 anni ho fatto carriera come profiler, con esperienza anche all’estero; Greta? A 36 anni sta ancora dietro alle solite manifestazioni di piazza contro il sindaco Buggiani ma poi in vita sua non si è mai realizzata; dal poco che ho saputo la sua infanzia è una terribile storia di adozione andata male, e quando Turnpike mi ha detto di averla vista al nuovo campus di via Nureyev non ci volevo credere. Quella una nuova studentessa di scienze ambientali? Davvero?
Poi ho ripensato alla telefonata di capodanno: forse l’ho giudicata male, forse non ha mai concluso niente perché non le è stato permesso e il Sindacato è una copertura, diamole una chance e facciamo l’iscrizione una volta per sempre! Probabilmente sono solo congetture ma se il killer dissanguatore fosse davvero uno a lei vicino, addirittura un parente? A dover sempre fuggire dal mondo, non puoi mai crearti una posizione e delle ambizioni.
Da quando è nata la mia bambina vorrei stare più tempo possibile con la piccola e mandare al diavolo il lavoro, quindi non ero presente all’apertura del ristorante di pollo fritto dove l’eterna fuoricorso prestava servizio come cameriera per pagarsi gli studi e promuovere il Sindacato, ma grazie a una banalissima borsetta “Doggy bag” ho compreso che stavolta, la fannullona Greta, ci avrebbe portato davvero sulla strada giusta.
Floyd Turnpike: doggy bag
Quello al ristorante sembrava tutto tranne pollo. Passi per gli spiedini e le alette, ma le cosce avevano solo l’osso, del pollo: sotto la panatura la carne si staccava, era palese che fosse un piatto preparato per mimetizzare qualcos’altro. “Nel migliore dei casi è una pantegana”, avevo pensato lasciando entrambe le cosce nel vassoio ma l’unica certezza sarebbe arrivata da una puntuale analisi di laboratorio.
Da quando ho trovato i resti di Valentino sono abituato a raccogliere le prove sotto forma di doggy bag nelle occasioni in cui mangio carne o pesce al ristorante, e anche la volta del pollo fritto mi sono comportato allo stesso modo; a maggior ragione perché Tatiana, di solito sempre golosa, rifiutava categoricamente di mangiare quella roba così appena possibile ho preso le cosce dal vassoio e le ho chiuse nel sacchetto.
“Tu le hai mangiate?” avevo chiesto a ChaserNucleus, il mio collega e amico alieno. “E che gusto avevano?”
“Squisite Gifter Floyd, perché la panatura era piena di radiazioni! Lo so che tu non la pensi come me.”
Vero, Nucleus si nutre di radioattività, ogni volta me lo dimentico! Non potevo contraddirlo, e per non dare nell’occhio abbiamo finto di volercele mangiare a cena andandocene poi senza salutare.
La cameriera mi ha seguito con lo sguardo senza fare nulla per fermarmi né chiedermi perché non le avessi domandato aiuto per la “doggy bag”, è lì che ho capito di aver trovato un’alleanza inaspettata.
Non saprei definire la sensazione che nel tempo Greta mi ha suscitato, certo è che da capodanno a ora è andata avanti giorni a trovare le peggiori scuse per non incontrarmi di persona; sperando avesse quasi finito il turno di lavoro ho atteso mezz’ora, poi vedendo che il cielo si stava rannuvolando ho preferito prendere l’auto e tornarmene al Campus convinto di aver perso l’occasione di parlarle.
Mi stavo già spogliando per un pomeriggio tranquillo sul divano, quando una telefonata mi ha preso alla sprovvista: Hunter, un altro piantagrane fra i ragazzi del Campus, che mi chiamava dal ristorante Pollo Fritto perché era rimasto a piedi!
E chi trovo appena raggiungo il parcheggio del locale? Lui insieme a Freddie, Tatiana e Greta. Per fortuna la mia auto è omologata per cinque!
Diluviava e le ragazze avevano tutti i capelli bagnati, era evidente che aspettavano da un po’; con Greta sul sedile passeggero e gli altri dietro, siamo finalmente tornati alla sede di via Nureyev. Un posto dove era più facile rilassarci e parlare in tranquillità.
Greta Flaminia Lando: biohazard in incognito
Incredibile, dopo quasi trent’anni ci eravamo ritrovate ma non era come l’avevo immaginato: nessuna traccia di quel legame indissolubile tra gifter e bug chaser sul quale tanto avevo letto in giro, anzi Tatiana era persino convinta che io provassi rancore nei suoi confronti.
“Come potrei, Tatiana! Come puoi pensare che io possa odiarti!”
“Non ti ho più vista. Non mi hai più nemmeno cercata! E il dottor White è andato avanti anni a dirmi che non mi volevi più vedere, Nathalie! Eravamo piccole e non sapevamo quello che stavamo facendo. Ci siamo ferite e poi…”
Di nuovo Tatiana usava il nome che ho portato fino ai 18 anni, riconoscevo quanto fosse difficile per lei chiamarmi Greta. Esattamente come io mi sentivo a disagio nel darle il suo vero nome. Bulsara. O, peggio ancora, nel rivolgermi a lei per ruolo: Gifter.
Sedute sulla panchina fuori dal ristorante, siamo state un bel po’ a chiacchierare insieme anche a Freddie e Hunter che, pazienti, consultavano gli orari dei bus; quello successivo non sarebbe arrivato più tardi di due ore e io avrei dovuto frequentare la lezione pomeridiana sulle energie rinnovabili; non potevo assentarmi proprio all’inizio del corso! Hunter così si è offerto di telefonare a qualcuno per farci dare un passaggio.
L’agente Turnpike è arrivato subito e, una volta raggiunto il Campus in macchina, ha insistito per farmi rimanere sola con lui.
“Innanzitutto grazie, Greta”, mi ha detto; “sei stata così gentile a lasciarmi la doggy bag!”
“Di niente, grazie a Lei per il passaggio!” Lo ho guardato fisso negli occhi, mentre con le dita mi massaggiavo il collo; “vede Turnpike, io non ho il tatuaggio Biohazard e neanche il medaglione. Però anch’io sono…”
Lui non ha bisogno di lasciarmi finire la frase: “peccato, avremmo voluto essere io e Adri a darti il virus, in tutta onestà! Ma allora dimmi: non sono fatti miei chi sia il tuo gifter, Greta; però almeno chi è il dissanguatore? Tu volevi parlarmi per questo e ora eccomi qui!”
“Sa6Ta6Na6, il leader si firma così; ed è un criminale spietato. Anche lui ha il medaglione Biohazard come Lei, agente; è uno di noi.”
Mi sono guardata intorno prima di continuare il discorso, sia mai che la stanza di Turnpike avesse videocamere o microspie nascoste. “Si tratta di una persona famosa, Floyd. Un politico!”
Era così evidente che l’avevo messo in difficoltà. L’irreprensibile poliziotto sicuro di sé, adesso era paonazzo e se avesse potuto sarebbe sprofondato sotto dieci metri di terra come minimo. “Sono cazzi, Greta. Se è veramente come dici, per proteggerti sono costretto a farti scegliere.”
Sono più di trent’anni che gli altri decidono per me, adesso per colpa della politica quale scelta avrei dovuto compiere? Turnpike ha allungato la mano sul mio collo pulito e senza alcun tatuaggio: “fammi pensare, ragazza: o studi scienze ambientali e continui a fingerti negativa finché il dissanguatore non sarà in galera, se decidi per questa opzione dovrai tener lontano il tuo gifter chiunque sia. In alternativa, se vuoi uscire allo scoperto col tuo status, dovrai sempre seguirmi ovunque anche di notte. Ufficialmente il tuo gifter sarò io, sarai sotto il mio controllo e nessun altro sarà autorizzato a vederti. Neanche Tatiana, vi ho viste in macchina e posso solo intuire il legame che avete.”
Potendo mi prenderei alcuni giorni di riflessione ma Turnpike è stato irremovibile. Io avrei dovuto rinunciare a Tatiana in ogni caso fino alla conclusione dell’indagine, che vista la situazione rischiava di durare anni.
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