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La sfida contro lo stigma
Nonostante gli enormi progressi in materia di cura e prevenzione, le persone con HIV e chi sta loro attorno sono ancora bersaglio di pesanti discriminazioni nella vita lavorativa e sociale, a causa delle vecchie campagne mediatiche fondate sulla paura.
Vivendo lo stigma in prima persona, ci siamo chiesti come poter attivarci contro i pregiudizi facendo qualcosa di “nuovo” e abbiamo convenuto che se il problema nasce dalla comunicazione, è lì che bisogna lavorare perché l’empatia “malati verso sani” non è più sufficiente.
Le campagne istituzionali usano la paura per comunicare, e noi la contrasteremo con una forza opposta ma di uguale intensità: la satira, che esorcizza morte e terrore in un colpo solo.
Mondo positivo: di cosa si tratta?
Nel mondo reale, l’HIV è un virus molto pericoloso da debellare quanto prima perché ha già causato sufficienti danni. Perciò usando farmaci e profilattici, negativi o positivi che si sia al test, ci si impegna al meglio nella prevenzione.
Noi, con la fantasia, abbiamo invece costruito un “Mondo Positivo” che funziona all’opposto: il virus HIV è senziente, ha gli stessi diritti delle persone e da queste ultime vuole imparare come si fa ad amare.
Perciò risultare negativi al test è una condizione moralmente inaccettabile che comporta discriminazioni e umiliazioni di ogni tipo.
Se nella realtà qualcuno si crede libero di chiamare “untore”, “tossico” o addirittura “sporco” chi ha l’HIV, la nostra satira irriverente definisce “scatola vuota”, “elettrone moscio”, “scarico” a uno negativo e se qualcuno leggendoci si offende, pazienza: è la conferma che abbiamo fatto centro.
Soggetto originale? Non del tutto: anche supponendo di essere i primi ad applicarla sull’HIV, la tecnica della “normalità” capovolta esiste da decenni.
- Il Paese dei Ciechi, H. G. Wells, racconto, 1904. Uomo vedente si trova in un luogo popolato da ciechi e si innamora di una ragazza.
- Cecità, José Saramago, romanzo, 1995. Una donna è l’unica a rimanere immune e non perdere la vista in una epidemia che acceca tutti.
- See, serie tv, 2019. Uomo nasce vedente dopo che per secoli la popolazione umana ha perso geneticamente la capacità di vedere – solo parlare della vista, in quell’ambiente distopico, è considerato un’eresia da punire con la morte.
A noi però la distopia non piace molto e ci siamo posti delle domande per sviluppare una narrazione meno tragica: perché l’HIV prova sentimenti umani, da cosa viene stimolato? Chi è il “paziente zero” che inizia a diffonderlo? E soprattutto, in quale luogo?
Ci siamo dati la risposta pensando a un video discutibile dove un noto giornalista musicale sosteneva che Freddie Mercury, malgrado l’AIDS avanzato, andasse a letto senza precauzioni con un sacco di gente.
Potevamo indignarci vedendo quel personaggio a fine carriera prendersela con un morto invece abbiamo scelto una strada diversa: noi e lui, malgrado le divergenze, coltiviamo da tutta la vita una passione comune.
E se nel mondo reale la musica è capace di mettere d’accordo persone agli antipodi fra loro, nelle storie di fantasia è il canale attraverso cui l’HIV acquisisce la capacità di interagire con l’essere umano e viceversa.
Così alla fine, il nome “PlusBrothers” è arrivato quasi in automatico perché l’assonanza col gruppo “Blues Brothers” lo lega alla musica, alla positività e alla fratellanza – le caratteristiche dei nostri personaggi sintetizzate in un’unica parola.
Per i luoghi invece abbiamo preso spunto da una serie tv famosa anni 90 chiamata “E.R.” e ambientata a Chicago, più un’altra località italiana fittizia: Bugliano.
Bugliano, l’ambientazione italiana
Bugliano è un paese immaginario in provincia di Pisa, creato per divertimento sui social network dal 2019 al 2023.
Nel tempo sono nate svariate pagine Facebook con quella ambientazione perché il Comune ha suscitato grande simpatia fra i lettori dei social, sebbene l’autore originale abbia deciso di non lavorarci più lasciando però attive sia le pagine sia il blog Comune di Bugliano.
La Pro Loco, il ristorante, l’università, addirittura uno Yacht Club, ognuno a suo modo tiene vivo il nome di questa località fittizia pubblicando frasi e meme a seconda degli argomenti più discussi su Facebook nonché le sempreverdi allusioni sessuali.
Così quando abbiamo iniziato a creare storie satiriche a tema HIV, la decisione di usare Bugliano come città principale, non ha suscitato in noi alcun dubbio:
- la parola “bug” non è usata solo in informatica, né significa solo “cimice” in inglese ma in alcune circostanze anche HIV viene chiamato così;
- “liano” – “lì ano” -, parla da sé. Per fare il verso allo stereotipo “HIV virus dei gay”, che un paese satirico portasse il nome “Bug Li Ano” sembrava fatto apposta e sia dall’autore originale sia da molte pagine nate in seguito, abbiamo avuto l’appoggio.
La gerarchia
Come ogni comunità, anche il Mondo Positivo ha la sua gerarchia i cui livelli devono essere rispettati alla lettera; nessuno può avanzare per raccomandazione di qualcun altro; liberamente ispirata dalla Sicilia narrata da Leonardo Sciascia all’interno del libro Il giorno della civetta.
- Gifter, grado più alto. Ambizione di tutti, privilegio di pochi. Sono loro a trasmettere il virus e si prendono cura dei nuovi positivi; Sciascia li chiamerebbe “Uomini”.
- Positivi: hanno il virus ma dipendono psicologicamente dal Gifter che gliel’ha trasmesso. Non si prendono responsabilità verso la comunità pur sapendo fare anche il bene. “Mezz’uomini”, per Sciascia.
- Non rilevabili: hanno il virus ma lo “incatenano” coi medicinali bloccandone la trasmissione. Nella comunità sono trattati come chi si vanta di possedere abbigliamenti firmati, salvo poi indossare delle evidenti contraffazioni. Nella gerarchia di Sciascia, ominicchi. “Bambini che si credono grandi, scimmie che fanno le stesse mosse dei grandi”.
- Bug Chaser, o semplicemente Chaser. Negativi bramosi avere il virus per integrarsi nella comunità, alcuni però sono invadenti e vengono emarginati ancora di più. Paragonato a sciascia, un chaser insistente potrebbe essere un “pigliainculo”: senza prospettive, eccetto la sottomissione.
- Negativi. Sono sicuri di essere senza il virus; vengono discriminati dalla comunità ma per farne parte devono meritarlo, non tutti ci riescono: chi ha un carattere difficile deve faticare più degli altri a guadagnarsi il virus, se commettono violenza invece ne sono completamente esclusi.
- Sommersi. Convinti di essere HIV negativi pur non avendo effettuato mai un test, disprezzano e insultano i positivi considerandoli esseri inferiori ma trasmettono inconsapevolmente un ceppo virale arrivato da chissà dove, rischiando di compromettere quello della comunità. Volendoli paragonare a Sciascia, “sommerso” e “quaquaraquà” sono molto simili. “Dovrebbero vivere come le anatre nelle pozzanghere”.
I racconti
Le trame principali delle nostre storie si sviluppano all’università di Bugliano, precisamente la IBUOL – International Bugliano University Of Life nel cui Laboratorio di Scienze si svolgono gli esperimenti su HIV in collaborazione col policlinico universitario di Chicago (quest’ultimo ispirato dalla serie medical drama “E.R.” andata in onda tra gli anni 90 e 2000.
Oltre alle vicende dentro e fuori dal Campus universitario, sviluppiamo anche delle sotto-trame legate a come vivono gli abitanti di Bugliano:
- Bugliano Cold – i misteri irrisolti e ingiustizie sociali, su cui docenti e allievi dell’università buglianese discutono.
- Il Giornale di Bugliano: le notizie che i Poteri Forti non vogliono far sapere. Lo gestiscono gli allievi di scrittura creativa presso la International Bugliano University Of Life.
Fuori dalle trame principali, infine, scriviamo le Storie Positive ispirate a vecchie fiabe o libri che abbiamo letto, sempre ambientate nel Mondo Positivo e col virus parlante; se i bambini nel mondo reale hanno le loro storie di fantasia, perché umani e virus di quello positivo non dovrebbe?