Anche se ti chiami Ryan John, dovresti lasciare il cellulare con la suoneria silenziosa…
Opportunità da cogliere
Insegnare inglese non era propriamente il mio sogno, ma sapevo di potercela fare perché in questo modo avevo la possibilità di sorvegliare tutti gli allievi senza dare più di tanto nell’occhio.
Sono arrivato qui a Bugliano a gennaio 2022 e non mi aspettavo affatto l’accoglienza che ho ricevuto, del resto fin da ragazzino non sono mai stato propenso a trasmettere qualcosa agli altri. …In tutti i sensi, dato che sono negativo!
Di una cosa però ero certo: qualunque errore avessi potuto commettere, mai sarei riuscito a farmi odiare come il prof. Mark Wilson, quello che si è ammazzato mordendosi i polsi. Da quando però anche il mio compagno ChaserNucleus si è stabilito al #CampusIbuol la mia produttività sta scendendo, lo ammetto.
Almeno quando eravamo uno su Marte e l’altro sulla Terra, il rapporto andava avanti a piccoli passi e clandestino; adesso invece, possiamo vederci tutti i santi giorni ed è fortissima la tentazione di viverci la nostra relazione alla luce del sole eppure ci sono ancora troppi ostacoli fra noi.
Un conflitto importante
Anche stamattina mi sono svegliato con Nucleus tra le braccia che faceva di tutto per convincermi a marcare visita: “dai, per una volta che salti lezione, qual è il problema?” Da quando gli ho rivelato il mio vero nome si sente in diritto di pretendere confidenze che non gli posso dare a proposito del mio lavoro e mi fa continue pressioni sulla necessità di uscire allo scoperto.
Stavolta però avevo deciso di non farmi condizionare più di tanto dai suoi soliti occhioni dolci, non fosse che appena l’ho abbracciato prima di andarmene, mi sono accorto del suo calore anormale: è in conversione davvero! “Chiama Floyd Turnpike, ti prego, chiama il mio Gifter, io non posso rimanere qui da solo in questo stato!”
E adesso cosa faccio? Quell’uomo è il mio capo e, probabilmente, anche quello di Nucleus. Come gli spiego che il bug chaser con le antenne è mezzo nudo e febbricitante sul mio letto? Poi io con una conversione non so davvero da che parte prendere!
A chi lo dico? A chi non lo dico? Nucleus resta da solo mentre vado a insegnare? Alla fine ho preso le chiavi, messo in tasca lo smartphone e me ne sono andato a far lezione come niente fosse lasciando un biglietto fuori dalla mia stanza:
“Qui c’è una persona che sta poco bene, il primo che entra al campus utilizzi il passe-partout e vada a dare un’occhiata. R. J.”
Suoneria molesta
La mia lezione è andata avanti senza imprevisti per i primi dieci minuti. Sì, ammetto, anziché dire “under the table” -sotto il tavolo- ho detto “undetectable” – Non rilevabile. Undetectable under the table, proprio la fine che farà Nucleus qualora deciderà di bloccare il suo virus; dovrà stare sotto il mio tavolo a farmi da scalda piedi e possibilmente pigliarsi le pedate quando mi arrabbio, accettando che qualsiasi cosa accada al mondo sia colpa sua.
Chissà se gli studenti hanno colto il dettaglio, ho soltanto percepito che la loro attenzione si era rivolta più a me che al loro libro di grammatica; solo quando mi sono alzato a ritirare i loro compiti c’è stata Alison Grant, gentile come sempre, che mi ha fatto notare di essermi infilato una scarpa per colore.
“Ha perso la testa, prof? Mi scusi tanto.”
Le ho sorriso, del resto anche lei ultimamente è sempre stanca e se ne va in bagno più volte durante una singola lezione; i sintomi della conversione le saranno durati più del solito! Per cui ho fatto finta di niente e mi sono limitato a darle il consueto voto medio; mica ho potuto favorirla perché è madre lingua americana.
Ma all’improvviso in aula è calato il silenzio perché una musica russa ad altissimo volume ha cominciato a farsi sentire.
Chi diavolo è che ha deciso di mettersi Kasachok, Kazaqok, Casatschok o come cazzo si dice, sul cellulare? Ho urlato, non potevo credere alle mie orecchie!
Tutti gli studenti hanno tirato fuori i cellulari mostrandomi che nessuno stava squillando anzi, in genere sono coscienti delle mie regole e mettono sempre il silenzioso o “non disturbare” come ho sempre fatto, e insegnato, io.
Un’oscura presenza
Tracy Romeo, la giornalista del gossip, è stata l’unica a ridere di gusto: il suo telefono stava addirittura nella modalità aereo!
Io ero ancora al banco di Alison a parlare con lei della sua possibile gravidanza, e troppo tardi mi sono accorto che Tracy aveva raggiunto la cattedra e preso in mano il mio telefono che ancora squillava con la musica russa mentre sul display era visualizzato un nome inequivocabile.
“Beh, prof, non male come inizio. Posso prenderlo come un suo coming out in aula? Sarebbe bello scriverci un articolo a riguardo! Pensi che scoop! Il prof di inglese amico della Russia, che ha una relazione gay con un marziano. Complimenti a Lei, Ryan John!”
Mannaggia a me, ho scordato di mettere il silenzioso e cambiare la scheda telefonica da quella personale al numero di lavoro. E adesso che si fa?
“Una soluzione ci sarebbe”, mi ha sorriso Tracy. “Tu fai in modo che entro i prossimi 20 giorni io sia positiva. Non importa quale gifter, trovamene uno entro domani al massimo. Oppure, la mia rubrica gossip parlerà di te.”
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