Quale posto migliore di una biblioteca per affrontare la sierofobia di Salvo Mondo? Adri e Floyd Turnpike non si lasciano intimidire dalla celebrità dell’ex commissario siciliano, con loro si è comportato da ignorante e come tale hanno intenzione di trattarlo. A meno che non cambi idea!
Salvo Mondo: parlare di cosa?
“Parliamo in biblioteca!” Malgrado tutto, l’invito di Adri ha suscitato il mio interesse: il lavoro in polizia non mi ha mai permesso di dedicarmi troppo alla lettura poiché per tutta la vita nel tempo libero preferivo godermi il mare nuotando o semplicemente osservandolo. Mi metteva in pace con me stesso… E col mondo. Che poi, visto il mio nome, è un po’ la stessa cosa.
La foto allegata al messaggio conteneva delle indicazioni; a quanto pare il Campus deriva da un vecchio castello medievale e l’archivio di criminologia, guarda caso, era proprio situato dove una volta c’erano le prigioni. Suggestivo, ma inquietante allo stesso tempo!
Sono sceso per le scale fino a trovarmi in una specie di sotterraneo; ma perché la biblioteca deve stare giù? Io l’avrei messa al posto della sala break, ma non ho voce in capitolo su tutto questo!
Un brutto presentimento
Arrivato alla porta indicata nella fotografia, la trovo chiusa e per educazione busso; non c’è Adri ad aprire ma il suo collega più anziano, Floyd Turnpike. Ancora visibilmente incazzato, senza dire una parola mi lascia accomodare a un grande tavolo pieno di libri. C’erano volumi più vecchi, altri moderni, altri ancora su supporto elettronico ma avevano tutti una caratteristica comune: il segno del rischio biologico per distinguerli, evidentemente, come libri appartenenti al gruppo di sieropositivi in cui mi ero trovato a mia insaputa
“Ditemi cosa minchia volete poi lasciatemi prendere il primo aereo per Bugliano Siculo!”
“Sciopero dei voli”, mi risponde Turnpike; “fino alla prossima settimana. Poi sappi che senza documenti non ti puoi muovere!”
Stronzo come pochi, l’agente Turnpike; è stato certamente lui a rubarmi gli effetti personali e neanche posso denunciarlo perché siamo della polizia tutti e due!
GifterAdri: ora chiedi scusa!
“Solo parlare, sia chiaro!” Così aveva risposto Mondo al mio messaggio, credeva forse che io avessi altre intenzioni; si vede da lontano che non ha capito, io sono un gifter non un untore che dà virus gratis e a caso.
Chiudo la porta a chiave, dopo la scenata al parco ho imparato a fidarmi di lui fino a un certo punto e adesso è l’occasione giusta per costringerlo a chiarire la sua posizione.
“Io non pensavo”, si mette quasi a piangere; “mi sono trovato davvero in una situazione difficile e non so come comportarmi con voi!”
Gli faccio vedere i libri cartacei sull’HIV, e anche un articolo uscito di recente per consentirgli di combattere lo stigma da solo; con la scusa di non avere con sé gli occhiali vorrebbe alzarsi ma io e Turnpike, irremovibili, gli leggiamo l’articolo da cima a fondo.
“Sapevo cosa vuol dire non rilevabile, credete sul serio che io sia così ignorante? Il solo problema è che, insomma, non so come dirvelo.”
Turnpike vorrebbe dire qualcosa, ma io lo fermo e azzardo a chiedere: “Salvo, forse riguarda quella faccenda di tuo padre? Raccontavi una storia surreale su Montalbano e Camilleri.”
Salvo Mondo continua a guardarmi dalla testa ai piedi, come se cercasse qualcosa; l’alone viola dell’AIDS, forse? Quando uno è pieno di sierofobia come lui è difficile interpretare i suoi sguardi.
“Ti ho già visto da qualche parte, Profiler La Scala. Sono sicuro. O almeno, assomigli molto a una persona che conosco bene!”
Non so a cosa si riferisca, ma per non cambiare discorso gli porto l’ultimo libro di Camilleri. Riccardino. L’ultima indagine del commissario Montalbano.
“Quindi tu eri lì quando è successo tutto?” Gli chiedo, sempre più incuriosito; “praticamente Montalbano si è reincarnato in te.”
Mi fa vedere il suo telefono con delle foto, risalenti all’anno 2005. Vecchie immagini trasformate in digitale con un computer di chissà quando, e caricate su quel telefono arrivato dall’età della pietra. “Questo ero io”, mi racconta nascondendo una lacrima; “avevo solo 16 anni e da un giorno all’altro quando ho respirato quella folata di vento mi sono trovato così. Vecchio, di quasi sessant’anni. Mi sono trasformato nell’immagine di Montalbano.”
Dovremmo passare alla biblioteca sulla medicina, o al laboratorio di scienze, questa storia pare di fantasia ma allo stesso tempo temo una patologia importante che possa averlo colpito; lui però scuote la testa: “c’è un solo modo per risolvere il problema, io adesso dovrei avere trent’anni non sessanta!”
Turnpike guarda Salvo, poi me, con un sorriso malizioso: no, non può davvero essere. Questo si è messo le mascherine e i guanti perché abbiamo l’HIV! Abbiamo capito male, di sicuro.
“Adri, per chi mi hai preso? Io sono Salvo Mondo, e del Campus conoscevo tutto per filo e per segno prima di partire. Incluso che tu sei non rilevabile! Ecco perché scappavo!”
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